La Procura di Verona ha aperto un fascicolo a carico di ignoti sulla segnalazione di un uomo recluso nel carcere di Montorio. L’ex campione di surf gli avrebbe chiesto di rivolgersi ai suoi amici calabresi
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La Procura di Verona ha aperto un fascicolo per indagare su Chico Forti: un detenuto del carcere di Montorio ha riferito che l'ex campione di surf, recluso da oltre un mese nello stesso istituto di pena veronese, gli avrebbe chiesto di contattare qualche 'ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. Secondo quanto riportano il Fatto e il Corriere della Sera, in cambio Forti gli avrebbe promesso un aiuto futuro non appena riottenuta la libertà. In Procura ci si limita a confermare l'indagine: «Abbiamo già avvertito - dice il capo della Procura Raffaele Tito - le istituzioni e sentito tutti i possibili protagonisti. Per noi naturalmente non è una fesseria ma non aggiungo altro».
L’attesa | Chico Forti è arrivato in Italia: «Ora voglio abbracciare mia madre». Il premier Meloni all’aeroporto
La Procura ha poi sentito tre testimoni, fra i quali anche un secondo detenuto che ha assistito all'incontro di Forti con colui che avrebbe dovuto prendere contatto con la 'ndrangheta. Al momento il fascicolo è contro ignoti perchè non è stato ancora individuato il reato. Della vicenda sono stati informati il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, la Prefettura di Verona, il Tribunale di sorveglianza e la Dda di Torino. Una delle ipotesi che si avanza sul possibile accanimento contro Travaglio e Lucarelli è il titolo con il quale il giornale dello stesso Travaglio il 19 maggio aveva aperto la notizia sull'ex velista poi imprenditore in Florida scrivendo in apertura "Benvenuto assassino".
Oltre Oceano | Chico Forti fuori dal carcere, tornerà in Italia dopo 24 anni: «Per me inizia la rinascita»
«Travaglio e Lucarelli - scrive il Corriere della Sera - si erano indignati per l'accoglienza, in particolare di Giorgia Meloni, che aveva ricevuto Forti al suo sbarco a Roma», una volta rientrato dal penitenziario della Florida dove stava scontando l'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, commesso nel 1998.