«Il blitz al campo rom di Scordovillo coordinato dalla Procura di Lamezia Terme, condotto dai carabinieri con la collaborazione del Noe, rappresenta un’azione concreta, encomiabile, che aiuta ad affermare la legalità e lo stato di diritto in un territorio provato, con un Comune sciolto per ben tre volte per infiltrazioni mafiose». Cgil Calabria e Cgil Catanzaro, in una nota congiunta,  manifestano apprezzamento per l’attività e il lavoro svolto da magistratura e forze dell’ordine, senza rinunciare a esprimere «preoccupazione per le evidenti strumentalizzazioni che si tenta di fare in merito a questa attività giudiziaria che non ha niente a che vedere, così come è stato efficacemente ribadito da Procura e Arma, con censimenti o discorsi di tipo etnico. Una sottolineatura assai doverosa e meritevole di essere ripresa e rilanciata visto che in questa fase storica siamo in presenza, nel Paese, di una deleteria deriva che rischia di minare la coesione sociale e alimentare sempre più un clima di odio e di intolleranza, in cui i migranti, le minoranze e i più deboli vengono indicati come il nemico responsabile di tutte le criticità esistenti».

 

Secondo la Cgil il discorso dovrebbe essere completamente invertito: «riteniamo che bisognerebbe operare tutti insieme per affrontare e risolvere il profondo disagio economico-sociale esistente - prosegue la nota - che favorisce un clima di disperazione e insicurezza diffusa. Non è più accettabile, per responsabilità dei governi ai vari livelli, che le cospicue risorse esistenti non si utilizzino proficuamente e tempestivamente per favorire una reale crescita occupazionale, economica e produttiva realizzando così obiettivi di legalità, sicurezza, inclusione sociale. Per quanto ci riguarda - concludono Cgil Calabria e Catanzaro - continueremo con la nostra azione quotidiana a favorire l’esigibilità di tali imprescindibili e fondamentali obiettivi degni di una società civile e democratica. Una azione che richiede immediate convergenze e condivisione di intenti per contrastare sul nascere segnali di estremismi e radicalizzazioni già ora assai preoccupanti. Dunque si alla legalità e all’affermazione dello stato di diritto; no alle strumentalizzazioni politiche, alla discriminazione, all’intolleranza e alla sopraffazione nei confronti dei più deboli».