Era sfuggito al blitz “Doppio Sgarro”, ma i carabinieri di Locri, unitamente al gruppo “Cacciatori Calabria”, al termine di una lunga indagine, sono riusciti a catturare in Sila, il latitante Fernando Spagnolo, 67 anni, presunto boss della ‘ndrangheta reggina.

Spagnolo risultava irreperibile dal maggio 2019 a seguito della condanna all'ergastolo emessa dalla Corte d'Assise d'Appello per l'omicidio di Marcello Geracitano avvenuto a Stilo il 16 gennaio 2005. Il latitante si trovava a Camigliatello Silano. Spagnolo era inoltre ricercato – da ultimo – perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere di tipo mafioso, in gravemente indiziato di essere vertice e promotore della locale di ‘ndrangheta attiva nel territorio di Stilo (RC).

L'operazione

La localizzazione del latitante è stata propiziata da un lavoro corale che ha visti coinvolti gli investigatori dell’Arma reggina, affiancati dai carabinieri di Crotone e Cosenza. Loperazione è stata coordinata dalle Dda di Reggio Calabria e Catanzaro, coordinate rispettivamente dal procuratore capo Giovanni Bombardieri e da Nicola Gratteri.

Il tentativo di fuga

Spagnolo è stato rintacciato intorno alle 14 di sabato, quando si trovava all’interno di un casolare di campagna, intento a preparare il pranzo. All’arrivo dei militari, il ricercato – protetto anche da sistemi di videosorveglianza e allarme - ha cercato rifugio sul tetto dell’abitazione, riconducibile a una donna cosentina 46 enne, sorpresa in sua compagnia e perciò denunciata in stato di libertà per procurata inosservanza di pena.

L'arresto

Ma il nascondiglio non è sfuggito agli investigatori dell’Arma, che lo hanno arrestato in un intervento perfettamente riuscito, grazie anche ai reparti impiegati, tra cui l’Aliquota di Primo Intervento di Reggio Calabria, specializzata in interventi risolutivi e lo Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia, da sempre in prima linea nella cattura dei ricercati. Nel casolare sono state altresì sequestrate diverse armi da fuoco. L’arrestato, considerato tra i 100 latitanti più pericolosi d’Italia, è stato trasferito nel carcere di Cosenza.