Primi cittadini sul piede di guerra per il provvedimento dell’Asp che sopprime 35 postazioni su 60 ricadenti nel Catanzarese
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Soppresse 35 guardie mediche su 60 ricadenti nel territorio degli 80 comuni dell’Asp di Catanzaro. È questo il provvedimento adottato con una delibera del 13 febbraio dai commissari prefettizi dell’Azienda sanitaria provinciale. Un provvedimento che si scontra con i sindaci dei comuni interessati che si dicono pronti a dimettersi in massa se la situazione non dovesse risolversi.
«Si sopprimono – si legge in una nota firmata dai sindaci - ben 35 postazioni sulle 60 attuali, determinando di fatto l’annullamento della continuità assistenziale in molti comuni che si trovano, di fatto, distanti anche quasi venti chilometri di strade tortuose, di montagna, e spesso impraticabili dalla postazione più vicina».
In particolare i primi cittadini lamentano la «mancanza di concertazione preventiva con l’assemblea dei sindaci; la violazione del DPGR n. 94/2012 con esplicito riferimento all’allegato A che in modo inequivocabile assegna all’Asp di Catanzaro 50 postazioni di Guardia Medica a fronte delle 25 decretate attualmente dai vertici dell’Asp; la mancanza della contestuale riorganizzazione della rete ospedaliera e alla rete delle patologie complesse per garantire una idonea è opportuna copertura dei territori calabresi; contrasto palese con il combinato disposto della legge cd. Realacci e delle politiche governative (es. Strategia delle Aree Interne) che al contrario spingono per la riorganizzazione e l’aumento complessivo dei servizi nei comuni interni al fine di un efficace contrasto allo spopolamento, con l’aggravio di perdita di posti di lavoro per i sanitari che lavorano con abnegazione e tra mille difficoltà».
«Scelta scellerata»
Per tali ragioni «i sindaci della provincia di Catanzaro esprimono fortissimo dissenso rispetto a tale scelta scellerata chiedendo l’immediata revoca del provvedimento in questione.
Al riguardo, pur chiarendo di non essere disposti a trattare sulla immediata revoca della delibera dell’Asp, forniscono fin da ora piena disponibilità per l’avvio di un percorso di collaborazione finalizzato al raggiungimento dei livelli minimi di assistenza previsti per legge.
Crediamo - dicono i sindaci estensori di tale documento - che i responsabili di tale delibera non conoscano minimamente il territorio da essi amministrato, e tutelato da leggi nazionali a difesa dei servizi, la cosiddetta. Legge Realacci. La decisione di chiudere le sedi di continuità assistenziali, che servono con efficienza i territori dei piccoli comuni, non farà altro che arrecare disagio ai cittadini. Chiediamo infatti ai commissari se abbiano mai percorso le disagiate e tortuose strade di collegamento tra i nostri comuni, in inverno rese impraticabili dalla nebbia e dalle intemperie. La popolazione dei nostri comuni è prettamente anziana che ha bisogno di un'assistenza presente e continua per risolvere le situazioni di emergenza. Secondo i piani dell'Asp questi interventi saranno dirottati a chilometri distanza, ma in realtà tutti gli interventi non faranno altro che affollare il Pronto Soccorso del Nosocomio di Catanzaro, dove già c’è una carenza di medici e infermieri che vanno avanti nel lavoro facendo tanti sacrifici”
Al centro della questione c è il diritto alla salute, garantito dalla costituzione, e qui trasformato in mero e cinico calcolo contabile. Qualora questo percorso di smantellamento della sanità dovesse proseguire - concludono i sindaci - non resterà altra scelta che rassegnare le dimissioni».
I sindaci firmatari
La nota è firmata dai sindaci di Catanzaro, Lamezia Terme, Miglierina, Cicala, Serrastretta, Gimigliano, Vallefiorita, Carlopoli, Cardinale, Gizzeria, Jacurso, Taverna, Zagarise, Pentone, Martirano Lombardo, Albi, Magisano, Sorbo San Basile, Fossato Serralta, Sersale, Montepaone, Chiaravalle, Platania, San Mango d' Aquino, San Pietro Apostolo, Settingiano, Pianopoli, Andali, Girifalco, Motta Santa Lucia, Cenadi, Cerva, Stalettì, Borgia, Tiriolo, Marcedusa, Soveria Mannelli, Sant'Andrea Jonio, San Floro, Palermiti, Amaroni, Torre di Ruggero, Gasperina, Feroleto Antico, Marcellinara, Soveria Simeri, Martirano, Olivadi, Sellia Marina, Caraffa di Catanzaro, Nocera Terinese, Isca, Guardavalle, Cortale