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Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari avanzata da Giuseppe Romano, direttore del servizio informativo dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro finito nell’inchiesta della Guardia di Finanza che ha acceso i riflettori sulla gestione dei fondi comunitari destinati alla creazione di servizi per anziani.
Le accuse mosse dalla Procura
Il dipendente dell’Asp è accusato di peculato poiché in concorso materiale e morale con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e avendo, in ragione del proprio ruolo di referente del progetto Stop and Go, disponibilità delle risorse economiche concesse dalla Commissione Europea all’Asp per la realizzazione del progetto pari a 329mila euro si sarebbe appropriato di 166mila euro che sarebbero essere dovuti utilizzati per l’attivazione dei servizi agli anziani senza aver svolto effettiva attività lavorativa per la sua realizzazione. È inoltre accusato di aver stipulato senza effettiva giustificazione il protocollo operativo con Federsanità Anci e in tale contesto di essersi appropriato della somma di 121mila euro che sarebbe dovuta servire per finalità proprie del progetto destinandola quale acconto del corrispettivo pattuito nel protocollo e di richiedere anticipi e saldi predisponendo documentazione giustificativa non rispondente al vero, come nel caso della missione effettuata a Barcellona portando con sé l’intera famiglia, non liquidabile perché assolutamente estranea alle ragioni della missione.
Revocata la custodia cautelare degli arresti domiciliari
I giudici del Tribunale di Catanzaro hanno quindi accolto la richiesta di revoca della misura cautelare agli arresti domiciliari sostituendola con la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici ricoperto nell’azienda sanitaria provinciale per quattro mesi.
Luana Costa