A dichiararlo la consigliera Daniela Palaia: «L’ok dopo il parere Viminale ma solo per il genitore biologico, per l’altro adozione»
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Dopo il parere del ministero dell'Interno, anche Catanzaro registrerà in anagrafe il genitore biologico del bambino di una coppia omogenitoriale maschile. Lo afferma la consigliera comunale Daniela Palaia. «Il ministero dell'Interno, rispondendo a un quesito posto dall'amministrazione comunale di Milano - afferma - ha stabilito che possono essere trascritti i certificati di nascita di figli nati all'estero da coppie omosessuali formate da due uomini. Più precisamente: potrà essere trascritto presso l'anagrafe locale solo il nome del genitore biologico, mentre l'altro genitore dovrà ricorrere all'istituto dell'adozione in casi particolari (la cosiddetta step child adoption)».
«Fino a questo momento, l'amministrazione comunale di Catanzaro, sulla base di quanto imposto da una circolare ministeriale dello scorso gennaio, poteva procedere alla sola trascrizione di figli nati da coppie omo genitoriali composte da due donne, non potendo procedere analogamente per i figli nati da due uomini. Adesso, dopo il parere del Viminale, anche altri comuni potranno beneficiare di questo nuovo orientamento e Catanzaro, per una precisa volontà che ho da subito condiviso con il sindaco Fiorita, farà propria questa opportunità consentendo la registrazione dei figli nati da coppie di due uomini nei termini descritti».
«Certamente - sostiene Daniela Palaia - c'è ancora tanto da fare sulla strada di una piena tutela dei minori nati dalla gestazione per altri, ma siamo di fronte a un notevole passo in avanti che finalmente garantisce il diritto di quei minori nati in coppie omogenitoriali, ai quali non poteva essere riconosciuta la residenza, ai quali non poteva essere rilasciato un documento, che non potevano essere iscritti all'asilo e che risultavano, secondo un'aberrante interpretazione, minori non accompagnati».
«Catanzaro, dunque - conclude - attraverso questi atti concreti mira a ridurre le disuguaglianze e le discriminazioni in un percorso virtuoso che punta a garantire pari dignità e pari diritti per tutti»