A una giovane mamma di Isola di Capo Rizzuto che aveva contratto il virus in gravidanza sarebbero stati portati via oggetti preziosi: «Servono maggiori controlli»
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«É inconcepibile che una ragazza che arriva in un reparto Covid, dove vige il massimo isolamento venga derubata di tutti i suoi oggetti più preziosi». Lo sostengono, in una nota stampa il responsabile comunicazione di Fratelli d’Italia Crotone, Vincenzo Gentile, e la componente del diretto del partito di Isola di Capo Rizzuto, Noemi Pullano, che denunciano quando sarebbe avvenuto all’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro a una paziente di Isola di Capo Rizzuto. Incinta, la donna aveva contratto il virus ed era stata ricoverata nel nosocomio catanzarese, dove le è stato praticato un parto cesareo, per poi essere trasferita all’unità di Terapia intensiva del policlinico universitario.
Alla giovane mamma sarebbero stati rubati «fede, collana, borsa, orecchini, carta di credito, di cui sono stati addirittura prelevati dei soldi. E poi il telefono, che più tardi le hanno fatto ritrovare in un guanto nel cestino del reparto, l'unico strumento per comunicare con l'esterno e con i suoi familiari».
Un episodio avvenuto qualche settimana fa che, secondo i due esponenti politici, «ha messo in evidenza l'assoluta carenza di sicurezza che dovrebbe essere garantita in un reparto Covid nel quale l'accesso, per motivi di sanità dovrebbe essere consentito solo a personale autorizzato, provvisto di dispositivi di protezione individuale, guanti, mascherine, tute protettive. Personale che dovrebbe inoltre avere, quale unico interesse, la salute e il benessere di pazienti, che si trovano a vivere una situazione di isolamento fisico e psichico di non poco conto».
Per Pullano e Gentile, ciò che si è consumato in quel reparto Covid «è davvero riprovevole» e ora «dopo esserci accertati della migliorata condizione di salute della nostra concittadina e del bambino, vogliamo e chiediamo chiarimenti agli organi preposti e al direttore generale dell’Asp di Catanzaro».
I due esponenti di FdI sottolineano la «grossa carenza di sicurezza» all’ospedale Pugliese di Catanzaro, ritenendo «inconcepibile» l’accaduto che, tra l’altro, non sarebbe «un caso isolato, ma tanti sono stati gli episodi di pazienti privati dei loro oggetti più cari durante i loro momenti di difficoltà e terrore. Questo significa che qualcosa fino ad oggi non ha funzionato, e qualcuno anche sapendo del problema è stato un “complice silenzioso”. Oggetti, d'altronde, che dovrebbero essere immediatamente consegnati a familiari, ma in troppe occasioni spariscono come da incanto, nel silenzio totale anche degli addetti ai lavori».
Pullano e Gentile chiedono, dunque, «maggiori controlli e pene severissime per chi crea il disagio nel disagio. Ma soprattutto chiediamo che chi di competenza prenda immediatamente una posizione ufficiale contro questo scoraggiamento verso coloro sono in uno stato di assoluta fragilità mentale e fisica. Approfittare di un momento di debolezza di un'altra persona per rubargli tutto è qualcosa davvero di agghiacciante».