L'iniziativa è stata promossa dalla Camera penale in collaborazione con enti e imprenditori. «Un modo per offrire possibilità di riscatto a persone che hanno avuto una vita più difficile della nostra»
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Panettoni realizzati in carcere e venduti al dettaglio che serviranno a fini sociali e a testimoniare l'importanza di dare dignità ai detenuti e di trasformare il carcere da luogo di emarginazione a luogo di inclusione. È il progetto messo in campo dalla Camera penale di Catanzaro insieme all'Osservatorio carcere ed esecuzione penale, in collaborazione con alcuni imprenditori del capoluogo, il Carcere di Catanzaro, l'Ufficio per l'esecuzione penale esterna (Uepe), la Banca di Montepaone e la cooperativa "Mani in libertà".
«Il progetto - ha detto il presidente della Camera penale Francesco Iacopino - si propone di avviare un percorso lavorativo in carcere e oggi è possibile grazie alla sensibilità dell'imprenditoria catanzarese. La nostra attività è stata quella di fare da ponte tra l'istituto penitenziario e l'imprenditoria. Il progetto prevede l'impiego con regolare assunzione di quattro detenuti ma puntiamo ad aumentare il numero anche perché si tratta di un progetto sperimentale che punta ad incrementare gli imprenditori coinvolti». Che adesso sono due, Luigi Rotundo e Maurizio Mottola di Amato.
«È - ha detto Rotundo - un'iniziativa interessante per il riscatto di persone che hanno avuto una vita più difficile della nostra. Da parte mia ci sarà impegno per tutte le iniziative che verranno affinché queste possano avere un ruolo nella società che meritano». Mottola di Amato ha parlato di «iniziativa encomiabile e della funzione sociale cui devono assolvere le imprese. Sono felice che la mia azienda possa dare una mano a persone che per il principio del reinserimento devono avere tutto l'appoggio della società e dell'imprenditoria».
Per Vincenzo Galeota dell'Osservatorio «non è stato necessario impegnarsi molto perché gli imprenditori aderissero. Lo hanno fatto subito. Abbiamo fatto in modo che una idea diventasse progetto e poi prospettiva e programma. Intendiamo creare un mercato stabile e duraturo». Marialetizia Polistena dell'Uepe ha descritto un progetto che coinvolge gli utenti extramurari «formati per intraprendere percorsi nel campo edile, sempre grazie alla sinergia con la Camera penale. Formazione di base che sarà garantita dai fondi messi a disposizione dall'Uepe».