Settanta euro a udienza, privi di ogni forma di tutela previdenziale e assistenziale. Sono scesi in piazza questa mattina a Catanzaro i giudici onorari del Tribunale, i viceprocuratori onorari e i giudici di pace della Corte d'Appello per denunciare lo sfruttamento della categoria

«Noi oggi siamo qui per rivendicare i nostri diritti e il lavoro svolto in tutti questi anni» ha chiarito Maura Fragale, giudice onorario del Tribunale di Catanzaro. «Noi svolgiamo le stesse funzioni dei giudici togati: andiamo in udienza, prendiamo cause in riserva e facciamo le sentenze. Possiamo dire che quasi il 70% del carico di lavoro grava sulle nostre spalle. Tutte queste attività non ci vengono retribuite, ci viene solo corrisposto 70 euro a udienza».

Un flash mob per rivendicare i propri diritti che ha coinvolto i giudici dei tribunali di Catanzaro, Lamezia Terme e Vibo Valentia per estendersi in mattinata anche a Cosenza. «Noi siamo una risorsa e non siamo una ruota di scorta della giustizia - ha aggiunto Rosanna Scillone, giudice onorario -. Siamo operatori del diritto e smaltiamo il più grosso lavoro dei tribunali. Pertanto chiediamo che ci venga riconosciuto il nostro status, uno status reale e effettivo, altrimenti assumeremo decisioni che saranno drammatiche per il tribunale».

In piazza al fianco dei magistrati onorari anche il presidente della II civile del Tribunale di Catanzaro, Antonio Giglio: «Sono qui in rappresentanza dell'ufficio per esprimere solidarietà ai colleghi magistrati onorari anche a nome del presidente del Tribunale. Esprimiamo solidarietà, sostegno e vicinanza nella battaglia che riteniamo giusta e che i magistrati vanno conducendo per il riconoscimento di condizioni di lavoro più dignitose».