«Sono emotivamente a pezzi perché continuare così non è bello, forse c’è qualcuno che si vuole sostituire alla giustizia».

Appare turbato il consigliere comunale Giuseppe Pisano. Questa mattina si è accorto che la porta della stanza del gruppo consiliare Officine del Sud, al secondo piano del Comune di Catanzaro, era aperta e sul legno erano evidenti i segni di una forzatura. Chi si è introdotto nella stanza avrebbe tentato anche di aprire l’armadietto in cui sono conservati fascicoli relativi all’attività della commissione lavori pubblici.

 

Ad avviare le indagini i poliziotti della Squadra Volanti, della Digos e della Polizia Scientifica, che hanno effettuato i rilievi del caso. Secondo quanto emerso dalle prime verifiche, dalla stanza non sarebbe stato prelevato alcun documento. Difficile non collegare la vicenda agli strascichi dell’inchiesta “Gettonopoli” condotta dalla procura sulle presunte riunioni fantasma delle commissioni consiliari, al suo impatto mediatico e alle conseguenti polemiche politiche. 

 

«La situazione che si è venuta a creare da un mese a questa parte è preoccupante – ha commentato Giuseppe Pisano – io sono del parere che la giustizia debba fare il suo corso, ma la situazione che stiamo vivendo adesso non è bella. Inoltre in questo Palazzo può entrare chiunque, all’ingresso non vi è alcuna reception o filtro. Le istituzioni vanno preservate e custodite».

 

La giunta (quasi) riconfermata 

Intanto a Palazzo De Nobili si rimette al lavoro la giunta quasi interamente confermata dal sindaco Sergio Abramo dopo la ricomposizione della frattura con Forza Italia e il passo indietro dei consiglieri azzurri, che hanno motivato con “l’interesse supremo della città” il ritiro delle loro dimissioni.

 

Tra questi, Ivan Cardamone, vicino al forzista Mimmo Tallini: «Forza Italia nel documento in cui annunciava le dimissioni, ha illustrato le ragioni delle perplessità sull’accaduto (Gettonopoli) – ha spiegato l’assessore alla cultura, Ivan Cardamone -  e chiesto una riflessione ed una approfondita analisi all’intera assise. Gli incontri tra le forze politiche ed il sindaco Abramo hanno ricondotto il ragionamento sulla prosecuzione di questo iter amministrativo a salvaguardia di quella che deve essere l’autorevolezza di un consiglio comunale che è stata messa fortemente in discussione. Era necessaria una presa di posizione rigida da parte della politica, così come c’è stata, per ricondurre alla normale discussione il dibattito, perché se si matura l’idea di un consiglio comunale delegittimato non si può andare avanti. Su questo Forza Italia aveva una grande responsabilità ed abbiamo richiamato al senso di responsabilità anche le altre forze politiche che nel 2017 hanno sostenuto il sindaco Abramo per portarlo alla vittoria».

 

E sul rapporto con Abramo, Cardamone ha dichiarato che «non si tratta di rapporti personali con il sindaco, ma di equilibri politici. Rispetto a quanto raggiunto nel corso dell’interpartitica, si procede cercando di non far scemare l’attenzione su quanto accaduto che deve invece servire da monito»

 

Cardamone perde la carica di vicesindaco

Oltre alla delega alla cultura che ha mantenuto nel nuovo rimpasto, Cardamone era anche vicesindaco sino a venti giorni fa. Al suo posto ora Gabriella Celestino alla quale è stata assegnato anche l’assessorato agli affari generali. Cardamone però ha affermato che si tratta di «una scelta condivisa sulla necessità di dare maggiore linfa, maggiore forza alle attività di giunta e del consiglio comunale».

 

Sculco riprende i lavori nelle attività produttive

A riprendere in mano il suo assessorato, tra i firmati del documento, anche Alessio Sculco per le attività produttive: «Si andrà avanti con lo stesso spirito che si è avuto sino adesso - ha detto -. La programmazione è ancora in atto ed abbiamo la necessità di proseguire con degli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere per la città. Il documento firmato era di natura politica, ma in questi giorni sono stati tanti i cittadini che non hanno esitato a contattarmi per chiedermi di proseguire e per questa ragione io continuerò a lavorare».