VIDEO | Il randagio diventato la mascotte del quartiere Signorello è stato trovato a bordo strada senza vita e con numerose ferite. Le associazioni si dicono pronte a scendere in piazza nel caso in cui la causa della tragica morte fosse riconducile a mano umana
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Prudenza nelle ricostruzioni fino ad esito medico-scientifico. È quanto viene chiesto informalmente dopo la notevole impressione suscitata prima a Catanzaro e poi nella comunità virtuale del web dalla notizia del cane ritrovato morto con brutali ferite nel quartiere Signorello, periferia est del capoluogo. Si trattava di Pati, giovane meticcio di taglia media, un randagio molto socievole a cui i residenti offrivano quotidianamente affetto e cibo.
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I suoi resti sono stati rinvenuti a bordo strada dopo una telefonata agli uffici veterinari dell'Asp. Secondo i primi testimoni la carcassa presentava lacerazioni efferate ma non è ancora accertato che siano state causate da mano umana. La zona, in gran parte agreste, è infatti popolata anche da cinghiali dal comportamento a volte imprevedibile ed aggressivo. A stabilire la causa della morte sarà la sezione forense reggina dell'istituto zooprofilattico che ha prelevato i resti insanguinati del cane. Non è stato neppure confermato che alla povera bestiola siano state tagliate parti degli organi riproduttivi.
Nel caso l'esame autoptico ne accertasse il decesso per colpi inferti da una o più persone le indagini di polizia perseguirebbero il reato penale, partendo da una piccola catena repertata nei pressi della carcassa. I casi di violenza sugli animali purtroppo sono piuttosto frequenti e per questo associazioni e rappresentanti istituzionali hanno già manifestato allarme, indignazione e forme di reazione per la morte orribile di Pati. A meno che l'autopsia accerti una diversa natura del decesso sono già in preparazione diverse manifestazioni animaliste mentre qualcuno ha offerto tramite associazioni somme in denaro per risalire al o ai presunti autori dell'efferata barbarie.