Assolta per non aver commesso il fatto”. È questa la formula con cui il Tribunale di Catanzaro in composizione monocratica ha assolto ieri V. T. operatrice catanzarese del 118 accusata del delitto di omicidio colposo. La donna, in servizio presso la centrale operativa, era stata denunciata nel novembre del 2012 dai familiari di un paziente che colpito da una crisi respiratoria decedeva prima dell’arrivo dell’ambulanza, nonostante l’intervento della guardia medica. I congiunti avevano quindi sporto denuncia e la Procura di Catanzaro aveva aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati V.T.

 

La richiesta ad un anno di reclusione

L’ufficio di Procura, rappresentato ieri in udienza dal sostituto procuratore Chiara Bonfadini, ha avanzato richiesta di condanna dell’imputata ad un anno di reclusione, ritenendo provata la responsabilità dell’operatrice del 118 la quale avrebbe agito in spregio alle più elementari regole cautelari, cagionando il decesso del paziente. Non dello stesso avviso il Tribunale, che nella persona del giudice Antonella De Simone, accoglieva la tesi difensiva, sostenuta dall’avvocato Manuela Costa, giungendo a distanza 8 anni ad una pronuncia di piena assoluzione nei confronti di V. T. 

 

Le parti civili

Indefettibile, secondo la difesa, il mancato accertamento in ordine alla causalità, centralità all’evidenza condivisa dal Tribunale. I familiari si erano costituiti parte civile nel processo, rappresentati dall’avvocato Rita Cellini. Viva soddisfazione è stata espressa dal difensore per la giustizia resa ad un innocente: “La sentenza restituisce finalmente dignità personale e professionale dopo molti anni di sofferenza”.