Uno di loro avrebbe preteso dalla vittima 50mila euro per orientare alcune delicate scelte gestorie della curatela fallimentare di una nota fondazione, l'altro avrebbe fatto da intermediario: le manette sono scattate dopo il versamento della prima tranche
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Due avvocati in manette con l’accusa di concussione. Si tratta di Pasquale Barbieri e Pierpaolo Greco. L’arresto, in flagranza di reato, è avvenuto a opera dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica.
Secondo l’ipotesi accusatoria uno degli arrestati, curatore fallimentare di una nota fondazione catanzarese in liquidazione giudiziale - esercente, tra l’altro, l’attività di gestione di strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali - abusando della propria funzione e dei propri poteri, avrebbe preteso complessivamente la somma di 50.000 euro per orientare alcune delicate scelte gestorie della curatela fallimentare, avvalendosi dell’altro avvocato come intermediario con la persona offesa.
L’arresto è scattato dopo che l’intermediario ha ricevuto una prima tranche di circa 25.000 euro dalla vittima, procedendo poi a retrocedere 10.000 euro al curatore. Le perquisizioni negli studi dei due legali hanno consentito l’individuazione e il sequestro del prezzo del reato.
Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, e che richiederanno la verifica processuale in contraddittorio con la difesa, si sono rivelate sin dall’inizio particolarmente complesse, con conseguente necessità di ampie indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento.
La vicenda si inserisce in una importante trattativa fra la curatela fallimentare e la vittima della presunta concussione, esponente di un gruppo imprenditoriale già legato alla fondazione da accordi commerciali di lunga prospettiva tramite una società, partecipata, quale socio di minoranza, dalla fondazione medesima, e interessato, dopo la dichiarazione di liquidazione giudiziale, a ridefinire i termini dell’intesa.
Il provvedimento pre-cautelare di arresto sarà oggetto di richiesta di convalida da parte del competente giudice per le indagini preliminari.