Giunge al termine la querelle tra gli studenti del liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro ed il presidente della Provincia Sergio Abramo: la nuova sede della scuola, in costruzione nel quartiere Siano, resterà destinata al liceo. Nei mesi scorsi, l’amministrazione provinciale aveva approvato un atto di indirizzo per individuare una nuova destinazione d’uso dell'edificio. 

Secondo quanto spiegato da Abramo, l'idea era quella di vendere la struttura all’Agenzia del demanio per circa 10 milioni di euro, fondi che sarebbero stati utilizzati in parte per restituire alla Regione i 5 milioni di euro di finanziamento ottenuti tramite il Miur, ed altri 5 milioni di euro per l’acquisto di un edificio nel centro cittadino, da destinare al liceo. Una soluzione che, secondo Abramo, avrebbe evitato un ulteriore spopolamento del centro. Per difendere il progetto originario, gli studenti avevano anche lanciato una petizione online che aveva raggiunto quasi mille firme. Una presa di posizione sostenuta poi anche dai consiglieri regionali Francesco Pitaro e Luigi Tassone che hanno portato la questione in consiglio regionale attraverso un’interrogazione a cui la Regione ha risposto confermando che la struttura, mantenendo il finanziamento, non poteva essere utilizzata per usi diversi da quelli scolastici. 

Il passo indietro

«Il demanio non ci ha dato ancora una risposta definitiva e ufficiale – ha spiegato Abramo - e quindi abbiamo deciso di interrompere qualsiasi trattativa e di lasciare l’edificio in costruzione al liceo “Siciliani”. Non nascondo di essere dispiaciuto perché avrei voluto tenere la sede della scuola nel centro della città e mi sono meravigliato che l’iniziativa non sia piaciuta agli studenti che fino a qualche anno fa, al contrario, manifestavano perché non volevano andare Siano. Proprio per questo mi ero preoccupato di trovare un’altra sede come quella dell’ex Enel, di fronte al liceo classico “Galluppi” dove i ragazzi, oltre a rimanere nel centro, avrebbero avuto la possibilità di essere vicini ad altri studenti. Si tratta di una sede che poteva ben soddisfare le esigenze della scuola ed avrebbero potuto usufruire anche dell’Auditorium Casalinuovo”». 

Il rammarico di Abramo

«Nessuna decisione definitiva era stata presa – ha aggiunto il presidente della Provincia - . Lo svuotamento del centro, tra le altre considerazioni che è possibile fare, non è un problema che sorge oggi, per cui reputo che la decisione di non spostare dal centro della città il nostro storico liceo non avrebbe scontentato nessuno. Al contrario, avrebbe incontrato i desideri della popolazione studentesca, del mondo degli insegnanti, dei genitori e dei cittadini. Il rammarico che resta è che tutti coloro che hanno sempre dimostrato attaccamento al centro storico, non hanno in nessun modo supportato quella che sarebbe stata un’azione a vantaggio della sua vitalità».