Avrebbe distratto e dissipato cospicue risorse, falsificato libri e scritture contabili della società fallita da lui amministrata causando danni ai creditori. In più avrebbe reinvestito i proventi illeciti in beni di lusso
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Arrestato un imprenditore indagato per bancarotta fraudolenta, reati fiscali e autoriciclaggio – disposti sequestri per circa 5 milioni di euro. Questo il bilancio delle attività portate avanti dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro. Per il professionista, Natale Figorilli, 45 anni, posto ai domiciliari, è scattato anche il divieto di esercitare attività di impresa e di ricoprire cariche sociale in imprese e persone giuridiche per la durata di un anno. L’imprenditore dovrà rispondere dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e preferenziale (in concorso con altro soggetto), nonché di dichiarazione fiscale infedele e omessa e autoriciclaggio. Il padre risulta indagato a piede libero.
Contestualmente, il gip, su richiesta della Procura di Catanzaro, ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, beni immobili e mobili registrati per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.
Le accuse all'imprenditore
Secondo le ipotesi di reato formulate, l’amministratore di fatto di un’impresa operante nel settore della vigilanza privata, dichiarata fallita dal Tribunale di Catanzaro nel corso del 2019, con un passivo ammesso di oltre 47 milioni di euro, avrebbe posto in essere condotte di distrazione e dissipazione dei beni della società per oltre 3,5 milioni di euro, di falsificazione dei libri e delle altre scritture contabili, con conseguente ingiusto profitto e danno per i creditori e in modo da non rendere possibile la ricostruzione del movimento degli affari.
Proventi illeciti reinvestiti in beni di lusso
Gli accertamenti dei militari hanno delineato la gravità, che necessita della successiva verifica processuale in contraddittorio con la difesa, anche con riferimento alle ulteriori ipotesi di reati fiscali (infedele dichiarazione dei redditi per gli anni di imposta 2016 e 2017 e omessa dichiarazione per il 2018) con conseguente evasione delle imposte sui redditi per circa 1,5 milioni di euro e di autoriciclaggio attraverso il reinvestimento dei proventi illeciti in attività economiche di commercializzazione di orologi e beni preziosi di lusso.