«L’accertamento dei fatti condotto dalla Questura di Catania non soddisfa i requisiti di elevata probabilità che dovrebbero contraddistinguere l’affermazione della responsabilità del destinatario del Daspo». È con questa motivazione che la quarta sezione del Tar della Sicilia – distaccamento di Catania – ha disposto l’annullamento del Daspo emesso dalla questura di Catania nei confronti del catanzarese Mattia Floriano Corsi, difeso dall'avvocato Giuseppe Pitaro.

 

I fatti si riferiscono allo scorso 23 novembre quando, a seguito della partita di calcio Catania – Catanzaro, il questore aveva emesso 37 daspo nei confronti di altrettanti tifosi calabresi. «Gli elementi acquisiti – scrivono i giudici amministrativi - sono principalmente basati sulle dichiarazioni rese dal conducente dell’autobus ove si è consumato l’episodio in contestazione, ed ossia da un soggetto che, proprio in quanto impegnato alla guida del veicolo per ragioni di servizio, non poteva identificare i singoli protagonisti dell’accaduto».

 

Ed era stato infatti l’autista di bus cittadino a riferire che «37 tifosi presenti a bordo del mezzo pubblico erano stati protagonisti di condotte violente e minacciose per tutto il tempo del percorso che li separava dallo stadio Massimino. Il conducente, in particolare, riferiva che tutti i tifosi avevano scandito “cori contro la città di Catania e contro la tifoseria etnea ballando e colpendo pericolosamente i vetri e le pertinenze dell’autobus ove viaggiavano».

 

Luana Costa