Una delle prime cose che ha pensato quando ha contratto il virus, nel mese di novembre, è stata quella di voler donare il suo plasma. Oggi quel desiderio di «aiutare gli altri, chi sta male e contrae il virus ed ha bisogno di aiuto» si è trasformato in realtà. Ha varcato la soglia del centro trasfusionale dell'ospedale di Castrovillari per donare il plasma iperimmune. Ad accoglierlo la dottoressa Giulia Micciulli, responsabile del centro trasfusionale presso lo Spoke della città del Pollino ed il suo staff ed un piccolo gruppo di volontari dell'Avis con la presidente Marianna Affortunato.

Vincenzo Laitano è il primo donatore di plasma iperimmune che effettua la donazione a Castrovillari dopo la sua guarigione dal Covid 19. Quasi un mese di lotta contro il virus ed il pensiero costante alla voglia di «fare del bene subito, se ne fossi uscito indenne» - racconta con poche parole prima di accedere alla sala donazioni dove lo attende il personale del centro trasfusionale.

L'inizio della malattia

Sono i primi di novembre quando la malattia fa irruzione nella sua vita e quella della sua famiglia. Lavora in Basilicata e fa rientro a Frascineto dove abita la sua famiglia. Dopo qualche giorno avverte i primi sintomi, la febbre, la perdita di olfatto e gusto, e la debolezza che lo alletta per qualche giorno. Insieme a lui ben otto persone del suo nucleo familiare (genitori, fratello, e perfino la figlia) saranno colpite da virus in forma più o meno grave.

Oggi per fortuna tutti guariti. E durante i giorni più difficili della malattia oltre al pensiero constante per i genitori, in particolare la madre che poco prima di ammalarsi aveva subito un intervento chirurgico, quella voglia di voler donare se avesse vinto la sfida con il Coronavirus.

La prima donazione di plasma iperimmune

Una giornata emozionante per l'intera struttura ospedaliera. Vincenzo, donatore Avis da alcuni anni, non ha mai esitato nel compiere questa scelta e dopo «diversi controlli di esami di idoneità» - spiega la dottoressa Micciulli - ha avuto la possibilità di sottoporsi alla donazione di plasma iperimmune che ora verrà trasferito presso il centro trasfusionale di Cosenza «dove subirà ulteriore processazione, l'inattivazione virale, la suddivisione in due aliquote, quindi il congelamento e lo stoccaggio» in attesa di essere usato su pazienti affetti da Covid che ne avranno bisogno.

Un gesto tanto «semplice» - spiega il primo donatore di plasma iperimmune - quanto necessario nella battaglia contro il Covid che oggi si arricchisce anche della presenza dei vaccini. «È importante fare il vaccino - aggiunge Vincenzo Laitano - perchè può salvare la vita anche di persone che sembra stiano bene. Ho conosciuto persone che stavano bene ed ora non ci sono più, per questo spero che in tanti lo facciano».