A Lattarico servono analisi specifiche e più approfondite. La presenza di eventuali scorie tossiche nel sottosuolo è una questione che deve essere monitorata e soprattutto accertata scientificamente, attraverso l’utilizzo di strumentazioni e analisi specifiche. Giuste le preoccupazioni del Sindaco, Antonella Blandi, che chiede certezze e sicurezza per i propri cittadini. La Regione, su tutti, ha il dovere di farsi carico, con serietà, di questa vicenda e di certificare e circoscrivere la presenza di rifiuti interrati. E se rilevati, procedere subito alla bonifica dei luoghi. Bisogna preservare un comprensorio che ha sempre fatto del suo patrimonio ambientale la principale fonte di sostentamento.

 

È, questo, l’appello, l’ennesimo, lanciato dal Consigliere regionale della Casa delle Libertà, Giuseppe Graziano, alla Regione Calabria affinché si occupi concretamente ed in modo efficace del caso Lattarico dove sembra sempre più concreto il rischio di danno ambientale causato dall’interramento di rifiuti tossici. A proposito, proprio il segretario questore dell’Assemblea regionale, ha scritto all’Arpalcal per sollecitare ulteriori e specifici controlli del terreno.

 

Nonostante il dipartimento Arpacal di Cosenza abbia iniziato un’opera di monitoraggio con le prime rilevazioni dei valori di radioattività in molte zone del Comune di Lattarico – dichiara Graziano - ritengo necessario, soprattutto in questa situazione, agire con estrema tempestività per verificare il reale stato dei luoghi. Un’operazione, questa, possibile solo attraverso l’utilizzo sinergico di tutte le tecniche di indagine a disposizione, mirate ad un completo monitoraggio sia biologico sia non biologico che ampli di fatto il campo di indagine a tutte le matrici ambientali nell’area interessata.

 

Sulla questione – aggiunge il Consigliere della Cdl - ho depositato, già nelle settimane scorse, in Consiglio Regionale una mozione, chiedendo di fare luce sul caso del presunto interramento di rifiuti tossici a Lattarico e pretendendo il coinvolgimento immediato di Arpacal, Asl e Ispra. Nella mozione ho chiesto, inoltre, al Presidente Oliverio di mettere in campo quanto di sua competenza per far iniziare, immediatamente, da parte degli enti competenti un’opera di monitoraggio attraverso l’utilizzo di diversi strumenti di indagine (bioindicatori, piattaforma aerea, ecc.) e quindi approntare un piano di caratterizzazione dell’area con riferimento all’individuazione della quantità e qualità dei contaminanti esistenti nell’area.

 

Confido in una celere e completa attività di indagine e monitoraggio – conclude Graziano - da parte dell’Arpacal in modo tale avere un quadro completo della situazione dell’area e, nella scongiurabile ipotesi di un concreto rischio, procedere all’immediata bonifica. Non possiamo lasciare soli i cittadini e le Istituzioni locali in una situazione che, per come si prospetta, potrebbe arrecare danni inimmaginabili all’intero comprensorio dell’Appennino calabro.