Il giudice della I Sezione Penale del Tribunale di Taranto, Chiara Panico, ha assolto “perché il fatto non sussiste” il giornalista calabrese Filippo Marra Cutrupi, 49 anni, imputato del reato di falsa testimonianza per avere opposto il segreto professionale alla richiesta di rivelare la fonte di una notizia pubblicata dall’agenzia di stampa per la quale lavorava. Filippo Marra Cutrupi, difeso dall’avvocato Gianluca Pierotti del Foro di Taranto, aveva seguito per la sua testata tutta la vicenda dell’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana in Puglia, e, tra le altre notizie, aveva pubblicato quella relativa alla richiesta di una rogatoria internazionale avanzata dalla Procura di Taranto all’autorità giudiziaria tedesca per l’audizione di una persona che la Procura riteneva “informata dei fatti”. La notizia, peraltro, era stata pubblicata già da vari giornali locali e da altre testate. Interrogato su quella che la Procura di Taranto riteneva una “fuga di notizie” e richiesto di rivelare la fonte, il giornalista aveva opposto il diritto/dovere professionale di non rivelare la fonte stessa. Al fianco del giornalista si erano schierati il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, e il segretario generale aggiunto della Fnsi, e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi. «Finalmente – afferma Filippo Marra Cutrupi – si chiude un incubo giudiziario e per questo voglio ringraziare l’Ordine e il Sindacato dei giornalisti della Calabria per il sostegno, l’avvocato Gianluca Pierotti del Foro di Taranto che mi ha difeso e i tanti che mi sono stati vicini in questa vicenda».

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