Per il consigliere regionale pentastellato «il governatore è un ottimo testimonial delle compagnie aeree, pessimo difensore del diritto alla mobilità dei calabresi»
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«Non è possibile che nel periodo di Pasqua, così come è avvenuto anche a Natale, il prezzo di un biglietto aereo da Milano a Lamezia arrivi a sfiorare 500 euro, quasi quanto un volo intercontinentale. Mentre un Frecciarossa Milano Centrale-Paola sia quotato oltre 300 euro. A quanto pare il governo nazionale è inerme e non riesce a mettere un freno al fenomeno del caro-trasporti, strategia spregiudicata delle compagnie che si ripresenta puntualmente nei periodi di festa o delle vacanze. Ma anche il governo regionale sembra non considerare proprio la questione che invece ha ricadute negative anche sul turismo calabrese». È quanto scrive in una nota il consigliere regionale e capogruppo del Movimento Cinquestelle Davide Tavernise.
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«Il problema da affrontare immediatamente risiede sempre nei famosi algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle e non vi è al momento alcuna possibilità per il consumatore di difendersi da tali pratiche scorrette utili - spiega il consigliere regionale - a massimizzare i guadagni delle società. Con queste tariffe viaggiare in aereo o in treno sta diventando sempre più un lusso per soli ricchi e arrivare o tornare in Calabria diventa una vera stangata per lavoratori, studenti e turisti. Una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o a tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo».
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«Restiamo in attesa di una presa di posizione forte da parte del governatore Occhiuto che con i suoi annunci di nuovi voli per la Calabria è diventato un ottimo testimonial delle compagnie aeree ma un pessimo difensore del diritto alla mobilità dei calabresi. Dovrebbe invece da subito iniziare a concordare azioni congiunte con il governo nazionale - conclude Tavernise - al fine di addivenire a soluzioni che potrebbero essere considerate, tra cui la regolamentazione dei prezzi dei voli durante i periodi di festa, l'aumento della concorrenza tra le compagnie e l'investimento in infrastrutture».