VIDEO | L'unità operativa dell'azienda universitaria effettua circa 350 interventi all'anno e ha una inferiore dotazione di posti letto rispetto la clinica privata Sant'Anna, che ora va verso la chiusura con il rischio di vedere aumentare la migrazione sanitaria
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Con il Sant'Anna Hospital ormai spinto sulle corde e il rischio, paventato da più parti, di un aumento della migrazione sanitaria per patologie cardiovascolari, riemerge prepotente in sanità il nodo del rapporto tra pubblico e privato. «Io sono sempre dell'opinione che il pubblico vada ancor di più potenziato» spiega immediatamente il primario dell'unità operativa di Cardiochirurgia del policlinico universitario, Pasquale Mastroroberto.
Gomito a gomito
E nei fatti, a Catanzaro, nel campo della Cardiochirurgia operano a pochi chilometri di distanza una struttura privata, il Sant'Anna Hospital, e una pubblica, all'interno del policlinico. «È una struttura che ha sicuramente le capacità e le possibilità dal punto di vista tecnologico e dal punto di vista sanitario sia medico che paramedico per incrementare ulteriormente tutto il lavoro che fin qui molto faticolsamente è stato svolto» chiarisce il direttore dell'unità operativa universitaria.
Pubblico e privato
Il Sant'Anna Hospital ha fin qui percepito un budget annuale, operando nella forma dell'accreditamento al servizio sanitario pubblico, di circa 30 milioni di euro; circa 800 gli interventi garantiti ogni anno. Di converso, al policlinico universitario gli interventi sono meno della metà - circa 350 - ma anche i posti letto: 4 di terapia intensiva contro i 10 del Sant'Anna.
Potenziare il pubblico
«Io ho sempre chiesto un aumento soprattutto del numero dei posti letto di Terapia intensiva perchè la risposta maggiore che è necessario offrire all'utenza è quella dell'emergenza-urgenza». Questa tipologia di degenze viene, infatti, impiegata per il ricovero in emergenza di pazienti in gravi condizioni o occupata nella fase post-operatoria. Sono, invece, 14 i posti letto di degenza ordinaria al policlinico, 22 al Sant'Anna Hospital. Una differenza che lascerebbe presupporre un sottofinanziamento del pubblico o un'inutile duplicazione di specializzazioni a breve distanza. «Il pubblico sconta problemi notevoli legati al personale e ad una burocrazia nell'approvvigionamento dei materiali» specifica ancora il primario Pasquale Mastroroberto.
*Corre l'obbligo per correttezza di informazione rettificare che i posti letto di Terapia intensiva della clinica privata Sant'Anna Hospital menzionati nell'articolo nulla hanno a che vedere con il reparto Utic e quindi con la citata inchiesta Cuore Matto come in precedenza erroneamente indicato.