Il procuratore di Catanzaro stamattina nella sala Nassyria del Senato: «Lo stesso discorso vale per i malati di mente che devono essere curati, basta assumere gli psichiatri e ristrutturare le caserme chiuse»
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«Ci sono migliaia di ragazzi che sono detenuti a causa di reati legati alla tossicodipendenza. Quei ragazzi la sera stessa che escono dal carcere vanno a commettere un reato per farsi di droghe come cocaina, eroina o crack. Noi invece con questi ragazzi non dobbiamo perdere tempo perché in quel caso le carceri sono solo dei contenitori». Così alla stampa il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri subito dopo la fine della conferenza di presentazione del portale "Scelgo la Vita", stamattina nella sala Nassyria del Senato.
«Noi con il metadone non risolviamo il problema - ha detto il procuratore di Catanzaro -, ma dobbiamo portare questi ragazzi nelle comunità terapeutiche, anche perché ci costano di meno. Un detenuto in carcere costa mediamente 200 euro mentre in una comunità terapeutica da 50 a 80 euro. Così non solo risparmiamo, ma tra quelle persone qualcuno magari scappa, ma altri riusciamo a salvarli e quando ci riusciamo non abbiamo salvato solo i ragazzi ma anche le famiglie, perché la tossicodipendenza non è un problema legato solo ai ragazzi ma è un problema di tutte le famiglie».
«E allora che senso ha tenerli in carcere? - ha aggiunto Gratteri - Risolveremmo anche il problema del sovraffollamento. Lo stesso discorso vale per i malati di mente che devono essere curati, basta assumere gli psichiatri, ristrutturare le caserme chiuse che le troviamo pure nel centro di Roma».