«Notte di tensione nella casa di reclusione di Rossano, dove non si placa l’emergenza. Infatti, nella giornata di ieri, un detenuto con problemi psichiatrici ha distrutto ed in seguito incendiato tutte le suppellettili presenti nella cella, mettendo in pericolo la sua incolumità, quella dei poliziotti penitenziari presenti e degli operatori sanitari in servizio, in quanto la coltre di fumo propagatasi ha reso l’aria irrespirabile». È quanto affermano, in una nota, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sapp (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) e Damiano Bellucci, segretario nazionale.

«Grazie al pronto intervento del personale il detenuto è stato tratto in salvo e portato presso il locale pronto soccorso, dove è stato richiesto un TSO. La situazione di tensione si è protratta per l’intera mattinata del giovedì, con il detenuto che, rifiutando ogni cura, ha messo in ginocchio il pronto soccorso rossanese, fino al suo difficoltoso trasferimento presso un reparto di psichiatria della regione».

«Appare singolare come un detenuto con queste problematiche sia stato destinato nel reclusorio rossanese – affermano i delegati sindacali -, ove la sua gestione risulta essere particolarmente problematica per tutti gli operatori penitenziari sprovvisti di mezzi e strumenti idonei. Quello che ci sconcerta maggiormente è la mancata adozione di idonee iniziative, tese a risolvere la problematica della presenza e della gestione in carcere dei detenuti con patologie psichiatriche, per i quali sono urgenti e inderogabili interventi normativi è organizzativi».