A bordo della Mercedes, di proprietà di una donna, anche due giovani di 23 e 27 anni. I tre sono attualmente in stato di fermo
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I carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza stanno lavorando alacremente per ricostruire l'esatta dinamica della vicenda di cronaca che ha scosso l'intera città. Questa mattina infatti Salvatore Paternostro, 51 anni, in servizio presso il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cosenza, è stato investito da una Mercedes, priva di targa, che sarebbe stata guidata da un 19enne, non ancora patentato. Nel veicolo, insieme a lui, c'erano anche altri due giovani di 23 e 27 anni. Tutti e 3 sono al momento in stato di fermo, accusati di tentato omicidio e saranno condotti presso la Casa circondariale di Cosenza.
L'auto successivamente è stata abbandonata nei pressi dell'ex “Corte dei Miracoli”, ma da quanto si è appreso la vettura è di proprietà di una donna. La svolta sarebbe arrivata nel momento in cui gli investigatori sono riusciti a risalire al proprietario della Mercedes. La signora, sentita in caserma, avrebbe fornito la sua versione ai militari dell'Arma, spiegando di aver prestato l'auto a uno dei tre, al quale lo lega un vincolo parentale. Dei tre ragazzi finiti nel mirino dei carabinieri, due sono di Cosenza, mentre l'altro è di Mendicino. Esclusa, infine, l'ipotesi che nell'auto ci fossero armi.
«È stata data una risposta pronta e immediata - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, col. Agatino Spoto - ad un fatto grave e deliberato. I tre sono stati rintracciati grazie al costante lavoro di attività informativa che i carabinieri svolgono quotidianamente sul territorio».
Le parole del sindaco Caruso: «Gesto vile»
«L'episodio verificatosi questa mattina in via Romualdo Montagna va fermamente condannato e chi se ne è reso responsabile assicurato al più presto alla giustizia». Lo ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, commentando, riferisce un comunicato, «il gravissimo episodio di cui è rimasto vittima un carabiniere, investito da un'autovettura alla quale aveva intimato l'alt per un controllo, mentre era nel pieno esercizio delle sue funzioni».
«Si è trattato - aggiunge Caruso - di un gesto vile e di inaudita gravità e violenza che merita tutta la nostra riprovazione e il nostro sdegno. Esprimo la mia personale solidarietà e quella della Città di Cosenza al carabiniere investito nell'esercizio del suo dovere e a tutta l'Arma dei carabinieri che quotidianamente profonde ogni sforzo per garantire la sicurezza dei cittadini ed il rispetto della legalità. Non è pensabile che la nostra città possa diventare teatro di episodi così gravi e così violenti. Auspico, pertanto, che su quanto é avvenuto sia fatta piena luce e che siano prontamente individuati i responsabili».