Costretti a vivere in condizioni disumane, mangiavano seduti a terra e subivano continue minacce. L'indagine partita grazie alla denuncia di alcuni dipendenti
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Sfruttati nei campi, costretti a mangiare per terra, obbligati a vivere in condizioni fatiscenti. Questo il quadro delineato dal personale del Commissariato di Polizia di Stato di Paola che hanno eseguito 7 misure cautelari degli arresti domiciliari e il sequestro di una azienda agricola nei confronti di imprenditori di Amantea e cittadini stranieri accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (cd caporalato) in esecuzione di un'ordinanza del gip su richiesta della Procura di Paola.
L'indagine si è svolta in tempi rapidissimi per interrompere le disumane condizioni di vita dei lavoratori del Bangladesh, sottoposti a lavori massacranti: turni anche di 26 ore con paga di 1.50 a ora. Gli stranieri subivano continue minacce e insulti e consumavano i pasti a terra a differenza degli italiani che potevano sfruttare un tavolo. I lavoratori erano indotti a vivere in alloggi fatiscenti, con bagni malfunzionanti, senza riscaldamenti e locali con 7 posti letto in meno di 70 metri quadrati. L'intera vicenda emersa grazie alle denuncia degli stessi dipendenti. Le indagini hanno riscontrato quanto effettivamente affermato dai lavoratori.
Le persone coinvolte
- Gennaro Suriano, di Amantea cl ‘64;
- Francesco Suriano, di Amantea cl ‘55;
- Rocco Suriano, di Amantea;
- Saverio Suriano, di Amantea cl ‘60;
- Roberto Suriano di Amantea, cl ’64;
- Anouar Hossain Mizan nato in Balngladesh cl ‘1985 e domiciliato ad Amantea;
- Das Karon nato in Balngladesh cl ‘83 e domiciliato ad Amantea.
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