Ambienti di Fi danno per certa la città dello Stretto come location del prossimo evento acquistato dalla Regione Calabria. Il deputato si è lasciato sfuggire l’anticipazione mettendo in difficoltà il governatore. E a Catanzaro già insorgono: «Marginalizzati»
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Capodanno Rai 2024 a Reggio Calabria: è vero, ma non si può dire. Si potrebbe riassumere così la querelle che ha costretto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, a smentire l’ufficialità, o quasi, sulla location che il prossimo 31 dicembre ospiterà il bis calabrese de “L’anno che verrà”, a causa di quella che si può definire una vera e propria gaffe dell’amico e coordinatore regionale di Forza Italia Francesco Cannizzaro.
D’altra parte proprio ieri, nel corso della conferenza stampa sulla nascita della nuova giunta Falcomatà a Reggio – dipinta come «un film horror» - il deputato reggino ha rimproverato al centrosinistra reggino di non aver mai reso merito alle iniziative del centrodestra, e segnatamente degli azzurri, che hanno portato risorse e opportunità nella città dello Stretto. E tra queste, appunto, il prossimo Capodanno Rai che sarà trasmesso dalla Calabria come previsto dal pacchetto acquistato dalla Regione Calabria con una spesa complessiva di circa 3,5 milioni di euro, che prevede, inoltre, numerosi passaggi promozionali nelle trasmissioni della Tv di Stato.
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Il passaggio incriminato
La scelta sulla location de “L’anno che verrà” a fine 2024, giurano in ambienti forzisti, è stata già presa. E forse questo ha spinto il coordinatore regionale azzurro a sbilanciarsi più del dovuto. Trascinato dalla sua solita verve, il vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, era impegnato a bacchettare il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’amministrazione comunale e più in generale il centrosinistra reggino perché non hanno mai detto “grazie” rispetto ai risultati ottenuti dal centrodestra per Reggio. All’ordine del giorno i temi di sempre: aeroporto, porto, lido comunale o anche il ripristino delle circoscrizioni, o il Palazzo di giustizia la cui situazione di stallo è stata sbloccata con l’incontro con il ministro Nordio. Senza dimenticare la Scuola nazionale dell’amministrazione che, inaugurata nel giro di un mese dall’annuncio del ministro Zangrillo, non ha ricevuto neanche un apprezzamento dal centrosinistra.
Poi l’affondo sulle opportunità create dal governo regionale: «Il fatto stesso che Crotone abbia avuto il Capodanno, è stata una vetrina straordinaria, ed è stato bellissimo poter leggere anche sui social che la città di Reggio partecipava con sentimento a questa vetrina, perché negli spot c'era anche la nostra città, i Bronzi, in un'operazione di marketing straordinario. Ho sentito stamattina il presidente della provincia di Crotone che mi confermava che ne stanno già beneficiando, sul profilo dell'immagine di un'area della Calabria disagiata che comunque attraverso questa iniziativa si riscatterà e avrà sicuramente il suo valore. Ma voi – ha incalzato Cannizzaro - avete sentito quando abbiamo annunciato che quest’anno il Capodanno Rai in diretta nazionale sarà a Reggio Calabria, esprimere una considerazione in merito? Zero totale, perché non è un'operazione che hanno portato a casa loro».
L’equilibrista Occhiuto e la polemica
La location per Cannizzaro sarà quindi Reggio Calabria. Non ci sono ipotesi, ma certezze, nella sua frase inserita in un contesto più generale che però ha costretto Occhiuto a metterci una pezza, almeno su due fronti. Da una parte con la Rai che non può svelare con così tanto anticipo da dove trasmetterà il prossimo Capodanno, visto che ci sono procedure e passaggi obbligati da compiere con tanto di relazioni da presentare; e dall’altro con le accese e agguerrite truppe azzurre dislocate in Calabria ed estranee a quell’asse Cosenza-Reggio che fa storcere il naso a più di qualcuno.
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L’equilibrismo di Occhiuto - «É chiaro che mi farebbe piacere che una città importante come Reggio Calabria potesse ospitare questo grande evento. Ma ancora nulla è deciso…» ha scritto il presidente – viene però in qualche modo smentito dalla narrazione che proviene dagli ambienti forzisti reggini che ricordano come in fondo l’annuncio era stato già anticipato in agosto dallo stesso presidente a confronto con gli industriali reggini. Un’anticipazione che evidentemente era però rimasta all’interno delle mura che aveva ospitato quell’incontro, e che oggi rischia di diventare materia di scontro politico, non già tra i due amici, stretti da un indissolubile rapporto di collaborazione reciproca, che fa pensare anche ad una nota concordata, ma tra chi, alla vigilia dei Congressi azzurri, vede svilito il ruolo della propria città.
Come nel caso del consigliere comunale Vincenzo Capellupo, capogruppo di Cambiavento a Catanzaro, a sostegno di Fiorita, che riapre la ferita di una Catanzaro che si sente ai margini della politica regionale.
«Per Forza Italia – si legge nella nota piccata - il capoluogo della Calabria è ormai una questione tra Reggio Calabria e Cosenza. Dopo il G7 a Villa San Giovanni, annunciato da Tajani, ora il Capodanno 2024 su Rai Uno viene annunciato non dall'Azienda di Stato ma dal deputato forzista reggino Cannizzaro, con un atto di arroganza». Poi, una serie di recriminazioni, come i maxi concorsi a Rende e la facoltà di Medicina a Cosenza, che lo spingono a sostenere che «tutte le altre città non toccano palla e si accontentano delle briciole, magari qualche nomina di sottogoverno». Infine la provocazione sulla «inconsistenza» dei dirigenti locali di Forza Italia, e l’attacco frontale all’asse Cosenza-Reggio incriminato: «Non vogliamo dire che il partito di Tajani, Occhiuto e Cannizzaro sia nemico di Catanzaro, certo però è evidente che non ama la nostra città e non ne riconosce il ruolo. Noi lotteremo strenuamente per evitare che il patto tra Occhiuto e Cannizzaro stritoli Catanzaro definitivamente».