Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza con la quale il Tar aveva annullato l'efficacia degli atti relativi ai lavori dell'infrastruttura
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La giustizia amministrativa regala un nuovo colpo di scena nella vicenza del cantiere della metro di Cosenza. I giudici, ritenendo prevalente l'interesse pubblico rispetto a quello privato, hanno accolto il ricorso presentato dal comune di Cosenza riformando la sentenza con la quale in primo grado il tar aveva dato ragione a Milena Gabriele.
La vicenda
Come si ricorderà la titolare della stazione di servizio ubicata su viale Mancini ritenendosi danneggiata dalla parziale chiusura al traffico dell'arteria stradale, si era rivolta al Tar per far sospendere i lavori e far riaprire la strada. Nel frattempo le operazioni del cantiere sono comunque proseguite. Il Tar in prima battura aveva accolto l'istanza dell imprenditrice, invitando il comune di Cosenza e la regione a modificare il progetto di realizzazione della metro e del Parco del benessere. Il Comune, ritenendo impossibile adempiere, aveva impugnato il dispositivo. E adesso il Consiglio di Stato gli ha dato ragione, in paricolare i giudici scrivono che "l'immediato arresto del cantiere potrebbe comportare pregiudizi per l'interesse pubblico certamente prevalenti su quelli meramente patrimoniali, che la società di Milena Gabriele prospetta quali conseguenze della continuazione del lavori". In sostanza quindi, i lavori proseguiranno.
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