Diversi gli episodi di violenza ai danni della vittima che dovrà ora essere risarcita. Lo ha stabilito il tribunale di Castrovillari
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Severa condanna inflitta dal Tribunale di Castrovillari a carico del ventinovenne B.W. imputato di lesioni e stalking consumato contro la sua ex fidanzata P.E. di 35 anni, difesa dall’avvocato Ettore Zagarese insieme all’avvocato Umberto Tarantino del medesimo studio. La vicenda viene riassunta in una nota dei legali. Il presidente Ferrucci, in funzione di giudice monocratico del Tribunale, ha infatti ritenuto l’imputato colpevole di tutti i reati ascrittigli e lo ha condannato alla pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione, nonché a risarcire il danno della parte offesa oltre al pagamento delle spese giudiziarie e di custodia.
I fatti risalgono a settembre dello scorso anno quando il ragazzo, non rassegnato alla fine della relazione sentimentale con P.E., aveva iniziato a perseguitarla, prima attraverso messaggi attraverso l’applicazione WhatsApp dello smartphone, arrivando ad intimidazioni e minacce, giungendo poi all’aggressione fisica! In due distinti episodi il ventottenne era riuscito ad avvicinare la sua ex fidanzata e nel primo caso, a seguito di una chiassosa scenata di gelosia, l’aveva presa a calci e pugni, anche dopo che lei era caduta a terra, arrivando a romperle due costole.
La seconda volta B.W. riusciva ad avvicinare ancora la sua ex fidanzata dove si trovava. Si era avvicinato a lei ed afferrandola per i polsi aveva iniziato a picchiarla ripetutamente e con violenza. Le urla della vittima avevano fortunatamente attirato l’attenzione di alcuni avventori che intervenivano per allontanare il giovane. Oltre la diretta violenza fisica si erano anche registrati altri casi di violenza intimidatoria, in cui il condannato aveva danneggiato parti dell’abitazione dove vive la sua ex, arrivando a distruggere il campanello della casa o apponendo la colla nella serratura della porta d’ingresso.
Da qui le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di San Demetrio Corone che culminavano con l’emissione di un provvedimento di misura cautelare a carico del giovane, ora condannato a pena detentiva ed al risarcimento della parte offesa.