Nuova conferenza del premier Giuseppe Conte per illustrare nel dettaglio le misure previste nell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Le disposizioni, riservate alle aree gialle, arancioni e rosse, saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività. Il premier analizza la situazione in Italia: «Dal 19 al 25 ottobre i numeri di nuovi casi è quasi raddoppiato. Sale il numero degli asintomatici, diminuisce chi va in terapia intensiva ma molte regioni – afferma - potrebbero superare la soglia di terapie mediche già nelle prossime settimane».

Tuttavia «a differenza della prima ondata disponiamo di un piano che si basa su 21 parametri».

Le zone gialle

L’Italia viene divisa in tre zone: gialle, arancioni e rosse. Rientrano nella zona gialla: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Sardegna, Liguria, Marche, Toscana, Umbria, Veneto, province di Trento e di Bolzano. In queste zone è vietato circolare dalle 21 alle 5 del mattino. E anche «durante il giorno raccomandiamo di limitare gli spostamenti».

-Nei giorni festivi chiudono i negozi all'interno dei centri commerciali, eccetto tabacchi, farmacie ed edicole.

-Didattica a distanza per licei e superiori, lezioni in presenza infanzia elementari e medie. Università a distanza. Sospese tutte le prove preselettive, concorsi pubblici e privati in presenza.

-Per i mezzi di trasporto consentita la capienza fino al 50 per cento, fatto eccezione per il trasporto scolastico.

-Bar e ristoranti attivi fino alle ore 18, nessuna limitazione per l’asporto.

Zone arancioni

Nella fascia di criticità medio-alta ci sono Puglia e Sicilia

-Vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino, in aggiunta vietato spostarsi da una ragione all’altra e da un comune all'altro, salvo che per usufruire di servizi non presenti nel proprio comune.

-Chiusi bar e ristoranti 7 giorni su 7, possono operare fino alle 22 in condizioni di asporto.

Zone rosse

Con criticità alta, sulla base dell'ultimo monitoraggio, Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

-È vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.

-Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità.

-Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.
Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni.

-Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal Coni e Cip. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale.

-Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico. 

Gli aiuti economici

L'autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa servirà il modello, così come tra Regioni e Comuni.

Ad oggi «Non ci sono regioni in aree verdi, la pandemia corre ovunque. Avranno validità da venerdì 6 novembre fino alo 3 dicembre». Quindi il messaggio alle categorie economicamente colpite: «Teniamo duro, porteremo in Consiglio dei ministri un nuovo decreto legge per l'erogazione di nuovi indennizzi: sarà un ristori bis. Affrontiamo questo percorso tutti insieme, sostenendoci e sorreggendoci gli uni con gli altri», ha poi concluso il premier.