Sono invece 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1. L'Istituto superiore della sanità: «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie»
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In Calabria scende l'indice Rt. Secondo quanto comunicato dall'Istituto superiore di sanità, infatti, nella nostra regione l'Rt si attesta sullo 0,76%, in calo rispetto alla scorsa settimana. Un dato che conferma la zona gialla in Calabria. Sono, invece, 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, PA Bolzano, PA Trento, Toscana e Umbria) anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. È quanto risulta dal monitoraggio settimanale dell'Iss e del ministero della Salute sull'andamento della pandemia Covid-19. Ecco il quadro regione per regione degli Rt puntuali come indicato nell'ultimo monitoraggio (rapporto n.40) Iss-ministero della Salute (dati al 17 febbraio 2021 relativi alla settimana 8-14 febbraio):
Rt regione per regione:
Abruzzo 1.17
Basilicata 1.03
Calabria 0.76
Campania 1.16 E-R 1.06 FVG 0.8
Lazio 0.95
Liguria 1.08
Lombardia 0.95
Marche 0.91
Molise 1.4 Piemonte 0.96
PA Bolzano 1.16
PA Trento 1.23
Puglia 1
Sardegna 0.77
Sicilia 0.73
Toscana 1.2
Umbria 1.17
Valle d'Aosta 0.92
Veneto 0.81.
L'Istituto superiore della sanità, però, invita i cittadini alla massima prudenza: «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine». Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. «Si ribadisce - aggiungono dall'Iss - anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità».