Un’audizione fiume. Per sette ore è stato sentito in Procura l’ex dirigente regionale della Protezione civile Ernesto Forte nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti irregolari in Calabria Verde, ente strumentale regionale nato per affrontare tutti gli interventi sul territorio nel campo della forestazione e della difesa del suolo. Compito assolto prima dall’Azienda Forestale della Regione Calabria l’Afor e poi dalle Comunità montane soppresse e poste in liquidazione. Forte ha spiegato al procuratore vicario Giovanni Bombardieri e al sostituto Alessandro Prontera il documento che sintetizza lo scontro tra la Regione e l’ente in house in merito alla gara per la realizzazione del "Piano di potenziamento del parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo". Un appalto da 33,6 milioni di euro poi annullato, a cui ne è seguito un altro cancellato. La gara d'appalto sarebbe nata su input della Regione con nota del 7 maggio 2015, dove il dipartimento Presidenza ha chiesto a Calabria Verde l’elaborazione e la trasmissione di un piano per il potenziamento del parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo con l'acquisto e la messa in esercizio di mezzi entro i termini di eleggibilità della spesa del Por Calabria Fesr 2007-2013. Termini molto chiari, bisognava rendicontare entro la fine del 2015, altrimenti i fondi europei sarebbero stati rispediti al mittente, a Bruxelles. Nella prossima settimana sono previsti in Procura nuove audizioni di persone informate sui fatti. Nel mese di dicembre il primo a varcare la porta del procuratore vicario Giovanni Bombardieri è stato l’ex direttore generale Paolo Furgiuele, che ha anche lui ricostruito l’iter degli appalti nell’occhio del ciclone della Procura, spiegando l’excursus relativo alla gara poi revocata per l’acquisto con fondi comunitari di automezzi speciali destinati a contrastare il dissesto idrogeologico e di attrezzature per l’antincendio boschivo. Ma le indagini delegate alla Guardia di finanza vanno ben oltre le irregolarità sugli appalti, che complessivamente superano i 140 milioni di euro e per ben due volte gli uomini delle Fiamme gialle hanno bussato alla porta dell’ente sub-regionale, prelevando una serie di faldoni. Al vaglio degli inquirenti anche un finanziamento di 102 milioni a valere sui fondi Por 2007/2013 concesso a Calabria Verde per eseguire interventi di mitigazione dal rischio frana e dal rischio esondazione.

 

Gabriella Passariello