Un caloroso ed emozionante applauso ha accolto questa mattina ad Antonimina i 45 profughi arrivati dall’Ucraina a bordo di due autobus privati partiti dalla Locride sabato scorso. In missione umanitaria una delegazione di volontari della Caritas diocesana, composta da don Piero Romeo, don Giuseppe Alfano (parroco di Siderno Superiore) e dalla dottoressa Veneranda Morelli, la quale ha provveduto a sottoporre a tampone anti-Covid l’intero gruppo in una tenda di frontiera.

Gli autobus sono ripartiti ieri notte da Vyšné Nemecké, paese al confine tra Ucraina e Slovacchia. I profughi riceveranno la prima assistenza sanitaria presso lo stabilimento termale di Antonimina per poi trovare ospitalità in alloggi della Curia e in altre strutture che si stanno reperendo sul territorio.

Intenso e commovente è stato l’abbraccio di un nucleo familiare, ricongiunto nella Locride dopo due anni di lontananza. Ad attendere marito, figli e cagnolino c’è Vittoria, donna ucraina che da oltre un decennio vive e lavora nella Locride, che davanti a microfoni e telecamere riesce a fatica a trattenere le lacrime. «Nessuno si aspettava un esito del genere - dice - Da noi la situazione è davvero drammatica. Ma oggi per me è un giorno felice perché ho ritrovato la mia famiglia».

I rifugiati sono tutti cattolici e parlano solo ucraino. La quasi totalità sono donne con bambini. C’è solo un nucleo familiare intero: il papà è stato lasciato passare oltre il confine in quanto ha ben quattro figli.