I bookmaker lo davano per favorito e, infatti, alla fine l’ha spuntata lui: Giampaolo Calabrese, fedelissimo del compianto governatore Santelli, già fedelissimo anche del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, ora si aggiunge alla squadra Calabria Film Commission.

Un bando-lampo

Il bando-lampo, pubblicato sul sito della Fondazione il 21 dicembre scorso (con scadenza il 28 dicembre stesso), ricercava nuovi nomi da inserire in una short list da cui attingere per allungare l’elenco di consulenti e collaboratori. A rispondere, nonostante un compenso ghiotto sul piatto, erano stati in pochissimi (solo 7).

A Calabrese, che fino a ottobre rivestiva l’incarico di capostruttura e responsabile amministrativo del presidente della giunta regionale, spetteranno 40mila euro l’anno netti, per rivestire il ruolo di project manager nel campo cinematografico, audiovisivo, teatrale e attività culturali.

Felicità a momenti, futuro incerto

A firmare la determina, il neo direttore della Cfc, Santi Vittorio Romano, anche lui fresco di nomina, che ha provveduto anche a individuare dalla short list, chiusa alla fine di settembre, anche l’ufficio stampa, la giornalista Saveria Maria Gigliotti.

Le new entry si aggiungono ai direttori artistici, Gianvito Casadonte e Franco Schipani, alla project manager Giovanna Corsetti, al consulente legale amministrativo Daniele Romeo, a Luca Ardenti, Giovanni Gagliardi, Rachele Caracciolo (social media manager).

Insomma la squadra di Minoli si completa proprio a due mesi dalle elezioni. Una nascita travagliata, senza dubbio, quella della nuova Fondazione che nata con un obiettivo preciso, e una prospettiva di stabilità per almeno cinque anni, adesso naviga tra le nebbie del futuro incerto sperando di beccare la direzione giusta. E infatti sia il progetto della serialità che i documentari sulle donne di Calabria non sono rimasti nel cassetto ma viaggiano verso una definizione.

Que sera, sera...

Ma cosa accadrà di nomine, scelte e progetti se le urne dovessero ribaltare il risultato regalando la presidenza a uno schieramento opposto a quello in carica? Si deciderà di dare fiducia a Minoli (che, lo ricordiamo è commissario straordinario con incarico in scadenza a luglio) oppure si rimescoleranno le carte? O ancora si opterà per un soluzione ibrida, metà e metà? 

Ci sono incarichi, come quello di Romano, scelto due mesi fa, che hanno valenza di cinque anni, e poi ci sono le consulenze temporanee che rischiano di sparire subito.

Insomma chi arriverà si troverà una tavola apparecchiata da cui potrà togliere solo metà dei piatti. Intanto il vecchio sito internet della CFC è stato mandato in soffitta così come il logo che ora, con un balzo grafico-temporale di vent’anni indietro, mostra una Calabria dorata che sfila su una pellicola. Roba da vecchia scuola.