Saranno ospitate in un appartamento di Morano Calabro due delle famiglie eritree che arriveranno domani a Roma attraverso i corridoi umanitari attivati dalla Conferenza episcopale italiana in accordo con il Ministero degli Interni e della Difesa, la Comunità di S. Egidio e la Caritas Italiana.

 

Lo rende noto, con un comunicato, la Diocesi di Cassano allo Jonio. «Sei persone dei cento fratelli eritrei provenienti dai campi profughi in Etiopia - è detto nel comunicato - saranno accolti grazie all'interessamento del vescovo, monsignor Francesco Savino e alla disponibilità della comunità parrocchiale Santa Maria Maddalena di Morano che si avvale della collaborazione della Caritas diocesana. L'ex casa Maria Rosa, è stata, infatti, rimessa a nuovo dai volontari e consegnata alla comunità in una nuova veste che ha il sapore della carità, fanno sapere gli stessi volontari di 'Casa del deserto', come è stata denominata la nuova casa».

 

«Un segno concreto di accoglienza e di integrazione nella legalità – ha dichiarato il vescovo monsignor Savino - dei nostri fratelli profughi che fuggono da violenze, privazioni di ogni genere e dal rischio di perdere la vita. Facciamo così nostro l'appello del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, per la 'salvaguardia della vita umana', e la loro 'integrazione nelle società di accoglienza'. Il corridoio umanitario è un viaggio sicuro e legale che parte dai campi profughi in Etiopia. Un segnale della Chiesa davanti al dramma dei naufragi nel mar Mediterraneo». Ad attendere i profughi eritrei all'aeroporto di Roma Fiumicino - è detto ancora nel comunicato - ci sarà il segretario generale della Cei ed ex Vescovo di Cassano, monsignor Nunzio Galantino insieme agli operatori delle Caritas.