Il leader del Movimento Diritti civili: «Non hanno preso d’assalto i treni nelle folli notti dei rientri. Governo e Regioni collaborino per aiutarli»
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Il leader del Movimento Diritti civili, Franco Corbelli, ha chiesto alla presidente della Regione, Jole Santelli, di «affrontare subito, adesso che, come dimostrano i dati quotidiani, l’emergenza coronavirus in Calabria, per fortuna, sta per essere superata, il problema del rientro dei nostri giovani e dei tanti lavoratori che, con grande senso di responsabilità e sacrifici personali, sono rimasti al Nord, non hanno preso d’assalto i treni, nelle sciagurate e folli nottate dei grandi rientri, e che giustamente adesso chiedono di poter ritornare nella loro regione e nelle loro case».
Corbelli informa che Diritti Civili continua a ricevere numerose richieste di aiuto da parte di genitori, ragazzi e lavoratori rimasti bloccati al Nord. «Basta leggere alcuni di questi dignitosi messaggi per capire la loro sofferenza e, in alcuni casi, il loro dramma», afferma. «Mi scrivono: “Buonasera dott. Corbelli. Sono uno dei tanti papà che hanno i figli bloccati al Nord colpevoli di aver rispettato le leggi e osservato quanto impartito dagli esperti sanitari. Ora molti di loro hanno serie difficoltà. Possiamo contare sull’aiuto di Diritti Civili? Grazie”. Da Torino invece una signora mi manda questo messaggio: “Le scrivo dal monolocale angusto di Torino dove sono rinchiusa dal 24 febbraio pur avendo al residenza e domicilio in Calabria”… E tanti altri messaggi più o meno sullo stesso tenore. Ho segnalato subito questo urgente problema alla nostra governatrice che sono certo farà tutto il possibile per dare una risposta immediata a queste legittime e sacrosante richieste e alla soluzione di questo problema».
E ancora: «Questi ragazzi e lavoratori vanno fatti subito rientrare, è giusto e doveroso farlo, perché ne hanno tutto il diritto, perché possono farlo oggi sotto controllo e in condizione di assoluta sicurezza. E anche come giusto riconoscimento al loro comportamento esemplare e responsabile. Sarebbe un cattivo segnale se queste giuste richieste venissero disattese. Per questo – aggiunge - bisogna fare di tutto per esaudirle il più presto possibile. Il Governo nazionale deve supportare la Regione Calabria per organizzare immediatamente questi rientri dei nostri giovani e lavoratori e non lasciarli più in regioni del Nord dove purtroppo anche, e forse soprattutto (come Diritti Civili, che non appartiene certo al mondo degli scienziati, ha sostenuto sin dall’inizio e che oggi dicono autorevolmente anche tanti scienziati), per colpa dell’inquinamento e delle polveri sottili (record d’Europa quelli presenti in Val Padana) il coronavirus ha dilagato con quella forza devastante».
«Non è un caso – conclude- se la Calabria è stata tutto sommato toccata solo marginalmente dal virus. Il clima particolare, l’ambiente pulito, la mancanza di inquinamento e di polveri sottili, le misure adottate e il comportamento dei calabresi spiegano perché la nostra e il Sud sono stati di fatto toccati assai marginalmente dal coronavirus. È giusto anche per questo che oggi, in questo momento per loro difficile e ancora a rischio al Nord, i nostri ragazzi ritornino nella loro terra».