Diciannove persone residenti in vari comuni del Crotonese sono accusate di aver indebitamente percepito aiuti erogati dallo Stato per fronteggiare le difficoltà insorte tra la popolazione dopo il diffondersi della pandemia. Il tutto è emerso in seguito a un'operazione condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza volta ad accertare la sussistenza dei requisiti di legge per ottenere i cosiddetti 'buoni spesa'.

L'operazione, sollecitata dalla Prefettura di Crotone e coordinata dalla Procura della Repubblica, è partita con un minuzioso monitoraggio sui nuclei familiari residenti nei comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Cutro, Petilia Policastro, Mesoraca e Cirò che avevano fatto richiesta del contributo.

Il gruppo interforze ha quindi raccolto gli elenchi nominativi, completi di stati di famiglia, di tutti i soggetti beneficiari e di tutti gli esercizi commerciali convenzionati all’incasso del contributo; ha esaminato il dato relativo all’importo richiesto o concesso in base al numero dei componenti del nucleo familiare; ha quindi proceduto ad una prima scrematura per eliminare dagli elenchi dei beneficiari coloro i quali risultavano avere legami di parentela con pregiudicati appartenenti o contigui alla criminalità organizzata o pregiudicati per reati di altra natura.

Dopo aver eseguito questa minuziosa attività di filtro i risultati sono stati passati alla Guardia di finanza che ha avviato controlli mirati nei confronti di 179 soggetti. Tra queste, 19 persone, stando all'esito delle indagini, si sono rese responsabili della indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Si tratta di pregiudicati per vari reati fra cui truffa, associazione per delinquere, rapina, porto e detenzione abusiva di armi; sei dei quali hanno precedenti per associazione di tipo mafioso. Oltre alla denuncia sono stati tutti segnalati alle competenti autorità per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative.