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Troppo brutti, ma soprattutto inutili. Il Comune di Vibo Valentia ci ripensa e dopo due giorni di polemiche infuocate rimuove i pozzetti delle fogne che erano stati utilizzati per allestire improvvisati blocchi stradali anti-terrorismo lungo il corso principale della città. Una scelta che aveva scatenato un vero e proprio vespaio, tanto evidente era l’approssimazione di una soluzione che non avrebbero fermato di certo un terrorista intenzionato a piombare con un mezzo sulla strada dello struscio natalizio. Al massimo avrebbero potuto muoverlo a pietà, convincendolo a desistere dal colpire una città messa già così male da essere costretta a utilizzare quello che passa il convento, dei pozzetti vuoti, appunto, di quelli solitamente usati per convogliare le infrastrutture di servizio presenti sotto il manto stradale.
Non ha voluto aspettare nemmeno a lunedì, il sindaco Elio Costa, che, nonostante la brutta influenza che in questi ultimi giorni l’ha messo fuori combattimento, si è rimesso in piedi per verificare con i propri occhi la situazione. Un sopralluogo brevissimo che l’ha convinto a dare subito nuove direttive.
«I pozzetti erano stati messi provvisoriamente - prova ora a smussare il primo cittadino -. Bisognava adempiere urgentemente a una direttiva del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza. La priorità era impedire che malintenzionati potessero accedere alla strada con auto o furgoni. Poi ieri sera, nonostante l’influenza, ho voluto rendermi conto con i miei occhi della situazione e ho constatato che la soluzione adottata non era quella giusta, quindi ho dato immediate disposizioni affinché i pozzetti venissero rimossi e sostituiti con panchine e fioriere, come era nelle intenzioni iniziali».
La fretta di seguire le direttive della Prefettura, dunque, sarebbe stata una cattiva consigliera per il comandante della polizia municipale Filippo Nesci e l’assessore al Commercio Francesco Pascale, che hanno dato fondo alle scorte di magazzino arrangiandosi con quello che era disponibile.
Molto soddisfatto per il contrordine dell’Amministrazione è il capogruppo Pd in Consiglio comunale, Giovanni Russo, tra i primi a insorgere contro i cubetti della vergogna, «che oltre ad essere bruttissimi – rimarca – non sarebbero serviti a nulla perché al primo urto possono andare in frantumi essendo costruiti per altri scopi».
Chi invece tenta di buttarla in (geo)politica, nonostante l’apprezzabile mea culpa del Comune che è tornato in fretta sui suoi passi, è l’ex vice sindaco Pasquale La Gamba, entrato recentemente nell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia come delegato del vibonese.
«In queste ore - afferma - monta la polemica in città e ci si preoccupa della qualità e della resistenza dei blocchi di cemento che dovrebbero garantire la sicurezza ai pedoni che passeggiano su corso Vittorio Emanuele III. La cosa che più preoccupa è che ad alimentare la polemica sono gli uomini e gli esponenti del Pd e del centro sinistra che, grazie alle politiche migratorie incontrollate, hanno fatto diventare l’Italia un paese insicuro e incerto. Io non posso tollerare che mio figlio debba vivere con la paura di un attentato terroristico, alimentato dalla cultura buonista e radical chic di chi oggi critica la qualità delle barriere».
Ok signor delegato, ma quelli di cui si parla non erano barriere. Erano pozzetti per le fogne…
Enrico De Girolamo
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