Non ammessa l'Unione consumatori. Nell’inchiesta era rimasto coinvolto anche l’ex capogruppo Pd in Consiglio comunale Castorina accusato di avere orchestrato il voto di un centinaio di anziani (alcuni morti) che in realtà non si erano mai recati al seggio
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Il Comune di Reggio Calabria tra le parti civili del processo sui presunti brogli alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale del settembre 2020. Lo ha stabilito il gup Vincenzo Quaranta. Nella prima udienza preliminare, tenuta stamattina al Cedir, non è stata invece ammessa tra le parti civili l'Unione consumatori. Dei 36 imputati, due hanno chiesto il patteggiamento e quattro il rito abbreviato. Non è escluso che, nella prossima udienza fissata per il 10 gennaio, altri imputati possano formulare la stessa richiesta.
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Dovrebbe proseguire con il rito ordinario il principale imputato, l'ex capogruppo del Pd Antonino Castorina, difeso dagli avvocati Francesco Calabrese e Natale Polimeni. Il processo è nato da un'inchiesta condotta della Digos da cui è emerso che alle comunali del 2020 avrebbero votato un centinaio di anziani che in realtà non si erano mai recati al seggio. In alcuni casi si trattava di persone addirittura decedute. Secondo la Procura, i brogli sarebbero stati messi in atto grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali da Castorina e dal suo entourage.
L'ex capogruppo del Pd è accusato di essere stato «promotore, organizzatore e capo indiscusso» di un'associazione per delinquere finalizzata a «commettere più delitti in materia elettorale» finalizzati ad ottenere l'elezione in consiglio dello stesso Castorina. Quest'ultimo, stando all'accusa, avrebbe mantenuto «i rapporti con gli altri accoliti», ai quali avrebbe dato «personalmente direttive in ordine al modus operandi da porre in essere per la materiale contraffazione dei registri e delle schede elettorali».
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A Castorina vengono contestati vari episodi di corruzione. La Procura guidata da Giovanni Bombardieri, aveva chiuso l'inchiesta lo scorso luglio quando ha notificato l'avviso agli indagati per i quali adesso è stato chiesto il processo. Oltre a vari presidenti di seggio, agli scrutatori e allo staff di Castorina, tra gli imputati c'è pure l'ex presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino, accusato, assieme al segretario dell'ufficio elettorale Antonio Covani, di abuso d'ufficio in relazione all'autonomina di Castorina a componente della commissione elettorale.