«Oggi, a seguito di un'istanza presentata dall'associazione Memoria Mediterranea, è iniziato il prelievo dei campioni salivari dei campioni dei Dna dei familiari delle vittime dei dispersi. Ciò avviene dopo 17 giorni dal naufragio e solo dopo che la stragrande maggioranza dei familiari delle vittime che sono ancora disperse o i cui cadaveri sono da pochi giorni stati trovati, ma irriconoscibili, è tornata nei propri Paesi di residenza in Europa e non solo». Così in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che negli scorsi giorni aveva inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni per avere chiarimenti in merito alla questione.

«Questa - aggiunge - era un'iniziativa che avrebbe dovuto intraprendere il ministero degli Interni in base alla legge n. 85/2009, ma che non ha mai avviato nonostante più di una volta fosse stata sollecitata».

«Ricordo - prosegue - che proprio ieri mattina avevo depositato la lettera alla Presidente del Consiglio Meloni, che ancora oggi non mi ha risposto. È incredibile che tutto ciò avvenga con questo clamoroso ritardo che impedirà, se i familiari che sono partiti non verranno rintracciati, di poter realizzare il riconoscimento dei cadaveri ritrovati che, dopo oltre due settimane in mare, sono completamente irriconoscibili. Solo attraverso il Dna sarebbe possibile determinare il riconoscimento familiare per questi corpi».