«La tranquillità e la sicurezza sono una priorità assoluta. Come comunità dobbiamo condannare questi atti gravi e chiedere che si faccia piena luce sull'accaduto. In un momento in cui la pace e la fiducia sono fondamentali per la convivenza civile, invito la popolazione di Cetraro a rimanere unita e così superare questi momenti».

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Lo afferma monsignor Stefano Rega, vescovo della diocesi San Marco Argentano-Scalea, esprimendo solidarietà e vicinanza alla comunità di Cetraro dopo il tentativo di intimidazione ai danni di un'azienda. «Il rispetto reciproco - aggiunge il presule - la collaborazione per costruire una comunità fondata sui sani valori, il lavoro delle forze dell'ordine e delle autorità investigative, la fiducia nelle istituzioni sono elementi chiave per reagire a questo grave episodio».

L'ordigno non esploso per un caso

Nella mattinata di ieri gli artificieri del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza, supportati dagli uomini della compagnia di Paola, hanno disinnescato l'ordigno lasciato da ignoti all'ingresso della Came, ditta specializzata in prodotti di stampa con sede operativa in un vasto capannone situato lungo la Statale 18, nel quartiere Marina. Sull'episodio i carabinieri hanno avviato le indagini. Da quanto è emerso l'ordigno, consistente in una lattina riempita di tritolo con innesco, sarebbe dovuto esplodere e chi l'ha posizionata ha anche dato fuoco alla miccia che però si è spenta.

Nella giornata di ieri, il sindaco di Cetraro ha convocato d'urgenza un consiglio comunale conclusosi poi con un sit nel piazzale dell'azienda, messo nel frattempo in sicurezza dai carabinieri, per manifestare solidarietà agli imprenditori finiti nel mirino della malavita locale.