«Se i cittadini dovessero aver pagato più di quanto dovuto, non c’è dubbio che questa amministrazione dovrà rimborsare quanto pagato in eccedenza». Il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo chiarisce alcuni interrogativi sollevati dall’ennesima grana che si è abbattuta sul Comune. L’Arera, l’autorità che stabilisce anche le tariffe per il canone idrico, ha infatti avviato un procedimento sanzionatorio contro l’ente, che nel corso degli ultimi cinque anni avrebbe spedito ai cittadini bollette dell’acqua più salate del dovuto, arrivando addirittura a superare del 50 % per alcuni servizi. Una situazione che potrebbe assestare un nuovo, duro colpo alle casse del Comune, che oggi sta studiando le contromisure.

Filippo Nesci è il dirigente responsabile dei Tributi, l’intoppo - per così dire - si sarebbe verificato proprio nel suo settore. Chi ha responsabilità in tutto questo? «Un dirigente pubblico - afferma Nesci - è pagato per assumersi responsabilità, e oggi con la legge che c’è chi sbaglia paga, sempre se errore c’è stato. Comunque il Comune non è stato sanzionato, si tratta dell’avvio di un procedimento amministrativo». L’amministrazione comunale non sta a guardare ed annuncia provvedimenti. «Abbiamo avviato un’indagine interna - ancora il sindaco Limardo - per capire con esattezza come stanno le cose. Ove dovessero essere acclarate responsabilità non solo in questo ma in ogni altro ambito, è ferma intenzione di questa amministrazione fare emergere queste responsabilità, e se ci sono, acclarate, dolose o colposamente gravi, allora è evidente che l’amministrazione dovrà agire». Intanto, i cittadini apprendono la notizia col solito disincanto. E non nutrono grandi aspettative su ipotesi di rimborso: «Ma chi li vedrà mai questi soldi?».