VIDEO | Intanto sono ancora attesi nell'istituto gli ispettori inviati dal ministro per l'Istruzione Patrizio Bianchi. Gli studenti determinati a mantenere il presidio finché non sarà rimossa la dirigente (ASCOLTA L'AUDIO)
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Degli ispettori inviati da Roma dal Ministro Patrizio Bianchi, il cui arrivo era previsto per questa mattina, al Liceo Scientifico Valentini di Castrolibero non se n’è avuta alcuna traccia. In compenso di buon mattino si sono affacciati all’interno della scuola i carabinieri della compagnia di Cosenza. Nessuna notizia trapela sui motivi della breve incursione.
Presunte molestie, acquisiti documenti
Nel frattempo, sulla base della formale denuncia depositata sabato scorso da una delle presunte vittime delle molestie sessuali che si sarebbero verificate tra le mura dell’istituto, l’autorità giudiziaria avrebbe acquisito, per il tramite dei militari, i fascicoli relativi alla carriera del docente finito sulla graticola, per verificare eventuali precedenti segnalazioni o trasferimenti sospetti. I ragazzi sono determinati a mantenere il presidio finché non riceveranno assicurazioni circa la rimozione della dirigente, Iolanda Maletta, alla quale addebitano l’inerzia che ha portato alla degenerazione degli abusi.
Il supporto del Centro Lanzino
Le volontarie del Centro antiviolenza Roberta Lanzino sono pronte ad offrire il proprio supporto: ««Questa protesta, oltre a testimoniare un disagio della comunità scolastica, ha scoperchiato una problematica che temo sia presente anche in altri analoghi contesti del nostro Paese. È la prima volta, in Italia, che gli studenti danno vita ad una così clamorosa manifestazione non per rivendicazioni attinenti questioni strettamente connesse alle attività di formazione, ma per un malessere evidentemente molto radicato» afferma Antonella Veltri, che è anche presidente nazionale della rete D.i.Re (Donne in rete contro la violenza). «Siamo qui per ascoltare – ha aggiunto – e per offrire la nostra competenza e professionalità, la nostra esperienza, la nostra mediazione tra gli studenti ed il corpo accademico affinché possano essere ripristinate relazioni degne, sane e soprattutto libere».
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