Al centro della contesa tra due fratelli ci sarebbe la gestione esclusiva dell'impresa Centri assistenziali mons. Oliveti, che gestisce due strutture sanitarie a Cotronei (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un fratello che dà mandato a un capo cosca per intimidire la sorella e spingerla a cedere la gestione di due cliniche private. Parte da questo spunto investigativo l’inchiesta condotta dai carabinieri di Petilia Policastro, coordinata dalla procura antimafia di Catanzaro, che nella giornata di oggi ha portato all’arresto di 6 persone: Nicola Comberiati, Pietro Curcio e Robert Oliveti sono finiti in carcere, mentre Younes El Kharchi, Marianna Poerio e Salvatore Rachieli ai domiciliari. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, incendio e usura
Al centro dell’indagine c’è Robert Oliveti accusato di avere commissionato a Nicola Comberiati, ritenuto a capo dell’omonima cosca di Petilia Policastro, atti intimidatori contro sua sorella Marcell Oliveti. Al centro della contesa tra i due fratelli ci sarebbe la gestione esclusiva dell'impresa Centri assistenziali mons. Oliveti, che gestisce due strutture sanitarie a Cotronei.
Le indagini sono iniziate il 2 dicembre 2020 quando venne incendiata l'autovettura di una collaboratrice di Marcell Oliveti. Dalle intercettazioni sarebbe emerso il coinvolgimento di Roberto Oliveti, di sua moglie Marianna Poerio e di Comberiati.
L’inchiesta dei carabinieri di Petilia Policastro a quel punto si sarebbe allargata concentrandosi su Nicola Comberiati e alcuni suoi presunti accoliti, Pietro Curcio e Younes El Kharchi, che lo avrebbero affiancato in una serie di atti intimidatori, estorsioni e di usura.
Secondo il gip di Catanzaro, le risultanze investigative dimostrerebbero l’esistenza della cosca guidata da Nicola Comberiati, la sua capacità di controllo ferreo del territorio e di infiltrazione nelle attività economiche a Petilia Policastro e Cotronei.