La mancata approvazione dei documenti contabili dell'ultimo triennio potrebbe costare caro al manager per il quale il Decreto Calabria prevede, per questa inadempienza, la revoca dell'incarico (ASCOLTA L'AUDIO)
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Dura lex, sed lex verrebbe da dire riguardo la decadenza di Vincenzo La Regina. Il commissario dell’Asp di Cosenza non ha ottemperato all’obbligo dell’approvazione dei bilanci delle annualità 2018, 2019, 2020. Né oggettivamente avrebbe potuto farlo, poiché la magistratura, nell’ambito dell’inchiesta Sistema Cosenza, ritiene che i precedenti del triennio 2015-2017, siano falsi.
Servirebbe una nuova legge
Il commissario Guido Longo ha provato a chiedere allora una deroga alla norma del Decreto Calabria in cui è prevista appunto la decadenza, oppure una proroga al tavolo Massicci. Non sono arrivate né l’una, né l’altra. Perché per correggere un provvedimento legislativo occorre una modifica al provvedimento legislativo stesso. Ma nessuna iniziativa in tal senso è stata assunta.
Colpe del passato
«Deve lasciare l’incarico anche se per questa inadempienza non ha responsabilità – aveva detto Longo durante la sua recentissima audizione ospitata in Commissione Antimafia – ma la legge va sempre e comunque rispettata» aveva poi chiosato, sottolineando la sua tempra di ex poliziotto e di uomo delle istituzioni. La decadenza, tuttavia, non sarebbe stata ancora ufficializzata anche se il Decreto Calabria parla di provvedimento automatico.
Decadono gli incarichi fiduciari?
Il passo successivo è capire le conseguenze dell’estromissione di un commissario che aveva appena preso in mano il timone di una barca in piena tempesta e che senza nocchiero può rischiare di affondare da un momento all'altro. Non è chiaro poi, se la decadenza si estenda anche agli incarichi fiduciari attribuiti da La Regina al direttore sanitario Martino Rizzo ed al direttore amministrativo Maurizio Friolo.