VIDEO | Dopo lo stop dei giorni scorsi per mancanza di fondi cresce la speranza di portare avanti un nuovo anno accademico. Il direttore Greco sugli aiuti ricevuti: «Non dico che arriveremo a fine anno però possiamo affrontare con serenità i primi cinque mesi del corso»
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La scuola gratuita di cucina Uno chef per Elena e Pietro riapre le porte ai suoi allievi. Il progetto aveva visto la luce nel 2019, a Bianco, dalla volontà di due genitori (Arturo e Graziella Pratticò) che, dopo aver perso la figlia e il nipote a causa di due distinti incidenti stradali, avevano investito quanto ricevuto dall’assicurazione per creare la scuola.
Poche settimane fa è arrivato l’annuncio dello stop forzato delle attività didattiche, che ha lanciato l’allarme circa le grosse difficoltà nel poter continuare (per il quarto anno consecutivo) ad offrire l’esclusiva esperienza formativa per gli aspiranti chef del territorio.
«La scuola ha un’offerta formativa d’eccellenza con importanti docenti e chef che nella maggioranza dei casi offrono gratuitamente le loro competenze alla scuola. La scuola, per i ragazzi, è completamente gratuita; forniamo loro persino il camice. L’equivalente di una scuola di questo tipo in Italia costa ai ragazzi che riescono ad accedervi una somma intorno ai 19 mila euro. In questi anni abbiamo diplomato 25 ragazzi che hanno tutti trovato lavoro, molti ancor prima di finire il corso».
Così si era espresso ai nostri microfoni il direttore scientifico della scuola Silvio Greco, aggiungendo che «non c’è oggi al mondo un’altra scuola che offre gratuitamente un’opportunità di questo tipo; fino a qualche anno fa, prima che chiudesse, ce n’era solo una simile in Perù».
Una situazione di fermo che sembrava dovesse protrarsi almeno per un anno, nel tentativo di rafforzare nel tempo l’aspetto economico e strutturale della scuola. Ma qualcosa si è mosso prima del previsto riaccendendo le speranze della famiglia Pratticò, del direttore Greco e degli otto ragazzi che avevano già superato le selezioni per poter accedere alla quarta edizione del corso.
«Nel momento in cui è stata diffusa la notizia che eravamo costretti a chiudere - ha spiegato Greco nelle scorse ore - c’è stata veramente una grande attenzione e ho avuto immediatamente la telefonata di Gianluca Gallo e di Giacomo Giovinazzo (rispettivamente assessore regionale all’agricoltura e direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ndr) e dei presidenti dei Gal della Locride, dell’area grecanica e del tirreno meridionale. Hanno dato tutti e cinque la loro piena disponibilità a dare una mano; assieme a loro si è unito Carlo Petrini, che ha fatto una donazione con l’Università di Scienze Gastronomiche. Tutto ciò ci permette di ripartire. Non dico che arriveremo a fine anno però possiamo affrontare con serenità i primi cinque mesi del corso».
La notizia della riapertura ha dato forza anche a Graziella Pratticò, che assieme a suo marito Arturo (scomparso quest’anno) ha messo in piedi la scuola, con il desiderio di vederla ogni anno popolata da studenti desiderosi di migliorarsi forgiando le proprie competenze lavorative e crescendo sul piano personale, perché per la signora Graziella si tratta anche di questo, di formare per la vita.
«Mi auguro - ha spiegato Graziella Pratticò - che anche le scuole alberghiere della nostra regione si interessino a questa realtà, considerando l’idea di fornire ai loro studenti la possibilità di fornire un master presso la nostra struttura. Una possibilità che potrebbe essere rivolta agli studenti più meritevoli per perfezionare il loro percorso formativo».