Avrebbe compiuto 37 anni il prossimo 17 agosto. Cresciuta a Rota Greca, si era trasferita a Montalto quando aveva coronato il suo sogno d'amore con Marco, che già l'aveva resa madre tre anni fa. Ieri un destino beffardo l'ha strappata alla vita
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Fino a 48 ore fa Santina Adamo era una semplicemente una ragazza bellissima e solare che, incinta di 9 mesi, aveva deciso di trascorrere insieme alla sua famiglia le vacanze sulla costa tirrenica. Poi un'emorragia massiva l'ha strappata improvvisamente alla vita due ore dopo il parto all'ospedale di Cetraro e il suo nome è entrato prepotentemente nelle nostre case a ricordarci che qui, in Calabria, sulla sanità abbiamo miseramente fallito. Come si può morire di parto nel 2019?
Eppure è accaduto. È accaduto in un ospedale dove mediamente vengono alla luce, senza problemi, da anni, almeno due bambini al giorno. È accaduto nonostante i medici che l'hanno presa in cura abbiano fatto il possibile per sottrarla a un destino beffardo. Tutto quello che c'era da fare, rivela una prima ricostruzione della vicenda, è stato fatto. E allora perché oggi c'è una giovane madre che non potrà veder crescere suo figlio e una famiglia distrutta, lacerata dal dolore, che non riesce a darsi pace? L'arduo compito di rintracciare eventuali responsabilità spetterà alla procura di Paola, che nell'immediato ha aperto un fascicolo per capire se tutte le persone che quella notte hanno avuto un ruolo nella vicenda, hanno agito in modo irreprensibile, o se eventuali colpe, come sembrerebbe, andrebbero individuate in una riorganizzazione ospedaliera che ha creato delle falle enormi nel sistema sanitario della zona tirrenica cosentina. Al vaglio degli inquirenti, oltre alla cartella clinica della paziente, c'è anche una relazione riservata in cui si parla di un'unica sacca di sangue disponibile in ospedale durante quei momenti concitati.
Chi era Santina Adamo
Ma chi era Santina Adamo? Calabrese, occhi e capelli scuri e sorriso sempre stampato in volto, Santina, per tutti semplicemente Tina, avrebbe compiuto 37 anni il prossimo 17 agosto. Cresciuta a Rota Greca, paesino di 1100 anime dell'entroterra cosentino, si era trasferita a Taverna di Montalto Uffugo nel 2014, quando aveva coronato il suo sogno d'amore con Marco, che già l'aveva resa madre tre anni fa. I due si conoscevano da sempre, erano praticamente cresciuti insieme.
Si era diplomata in ragioneria a Cosenza e sempre nella capitale bruzia aveva poi conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione all'Unical. Ma la sua passione era la danza. Aveva cominciato all'età di 4 anni e non aveva più smesso. Dopo il diploma di danza aveva cominciato a insegnare ballo nelle scuole del territorio, dove era molto conosciuta proprio per la sua intensa attività. Da qualche giorno si trovava in vacanza sulla costa tirrenica e attendeva con ansia di mettere alla luce il suo secondo figlio.
Due notti fa, intorno a mezzanotte, si è presentata insieme al marito al pronto soccorso dell'ospedale di Cetraro in preda alle doglie. Alle 3 il piccolo è già nato, con parto naturale. In quella sala parto, Santina, stremata, ha dato il primo e ultimo bacio al piccolo che aveva portato in grembo.
Sembra essere andato tutto bene. A parte una lacerazione uterina, il parto non ha creato grossi problemi. Ma quando è in corsia, distesa sul letto, dice di accusare un forte dolore all'utero, che con il primo parto non aveva provato. Non con quella intensità. Prova a resistere, avverte i suoi famigliari che lei e il bimbo stanno bene, ma la felicità dura poco. Qualche minuto più tardi ha una forte emorragia e i medici sono costretti a trasportarla d'urgenza in sala operatoria. Il resto è storia. Tra le 5 e le 6 del mattino, la famiglia Adamo passa dalla gioia di una nuova vita alla disperazione di una morte assurda. E che forse si poteva evitare.
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