È stata stralciata dall’inchiesta Basso Profilo, la posizione di Giuseppe Selvino, ex assessore di Santa Severina, arrestato nel gennaio scorso insieme ad altre 48 persone nell’ambito dell'operazione antimafia coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta da Dia, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza. Il nome dell’uomo non compare, infatti, tra gli 85 indagati che questa mattina hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini.

Selvino era stato posto ai domiciliari con l’accusa di turbata libertà degli incanti, perché, secondo l’accusa, in qualità di membro della commissione giudicatrice di una gara d’appalto del Consorzio di Bonifica Jonio Crotonese, di cui era dipendente, aveva favorito Antonio Gallo, l’imprenditore al centro dell’inchiesta.

Il 10 febbraio, però, venne rimesso in libertà dal Gip di Catanzaro, che accolse l’istanza presentata dal suo avvocato difensore, Eugenio Perrone, il quale è sempre stato convinto di essere di fronte a un clamoroso errore giudiziario: la voce intercettata dagli inquirenti non era quella del suo assistito – come è stato dimostrato - ma quella di un altro Giuseppe, indagato nella stessa inchiesta e al quale oggi viene attribuito il reato inizialmente contestato allo stesso Selvino.