Il sindacato di base chiede il ritiro della delibera dell'azienda sanitaria e minaccia di proclamare lo stato di agitazione
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«Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione in merito al bando delle progressioni verticali recentemente pubblicato dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Riteniamo che il bando, generato in base alla delibera numero 1117 del 29/09/2023, presenti molte irregolarità che ne minano la legittimità». Lo si legge in una nota diffusa dall'Unione sindacale di base. «In particolare, le criticità principali che rileviamo sono:
- Violazione dell'articolo 52 del D. Lgs. 165/2001: Il bando viola apertamente l'articolo 52 del Decreto Legislativo 165/2001, il quale prescrive che in caso di postazioni vacanti nell'organico, debba essere prevista una riserva del 50% per i partecipanti esterni all'azienda pubblica che emana il bando. Questa disposizione di legge è stata completamente disattesa nel bando dell'Asp di Catanzaro prevedendo che tutte le posizioni disponibili vengano coperte solo con bando riservato a gli interni
- Mancanza del Contratto Integrativo Decentrato Aziendale (Cida): Il Cida è un atto obbligatorio per ogni pubblica amministrazione al fine di avviare le procedure di progressione verticale. Tuttavia, l'Asp di Catanzaro non ha prodotto questo documento essenziale, che avrebbe anche sbloccato la possibilità di pagamento della produttività 2020 e a cascata quelle del 2021 e del 2022
- Tentativo di sostituire il Cida con la delibera numero 572 del 09/05/2023: È evidente che l'ASP di Catanzaro in accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie, cerchi di sostituire il Cida con la delibera menzionata. Riteniamo che tale delibera non possa essere considerata Cidain quanto l'azienda non ha comunicato né discusso il fondo aziendale con le organizzazioni sindacali, non ha fornito la documentazione necessaria riguardate i posti in organico e il fabbisogno, non ha discusso le norme per la sicurezza sul lavoro oltre a non delineare gli abiti di applicazione.
Oltre a queste criticità, va evidenziato che l'Asp di Catanzaro, nella delibera incriminata (N 1117 del 29/09/2023), esplicita di aver comunicato "l'elenco dei posti disponibili" e messi a bando alle organizzazioni sindacali firmatarie del documento che cerca maldestramente di sostituire il Cida, mentre sono mesi che si rifiuta costantemente di fornire all'Usb la pianta organica vigente e il relativo fabbisogno di personale.
Otre a queste palesi irregolarità ci preme fare un chiarimento in merito alla delibera numero 572 del 09/05/2023 con la quale si tenta di bypassare la formulazione del Cida. Le organizzazioni sindacali firmatarie di questo accordo, Nursing Up, Nirsind, Fials, Cgil e Cisl, non solo forniscono una pezza d’appoggio farlocca all'Asp di Catanzaro per avviare le progressioni verticali degli amministrativi (mentre il personale sanitario è totalmente escluso), ma stipulano un accordo che consideriamo pesantemente dannoso in merito ai buoni pasto e al tempo di vestizione.
Riguardo ai buoni pasto, i sindacati coinvolti e l’Asp hanno compiuto un vero e proprio miracolo scrivendo tre pagine fitte di caratteri minuscoli, senza mai specificare a quanto ammonta il buono pasto a cui i lavoratori hanno diritto. Inoltre, l'Asp di Catanzaro ha dichiarato durante un colloquio formale con l'Usb che i buoni pasto potrebbero non essere erogati né durante i turni di 6 ore (la stragrande maggioranza) e né tantomeno durante i turni notturni di 12 ore. Di conseguenza, non solo rimane sconosciuto l'importo del buono pasto, ma lo stesso potrebbe essere elargito solo alla piccola minoranza di lavoratori soggetti al rientro pomeridiano.
Per quanto riguarda il tempo di vestizione, le stesse organizzazioni sindacali in accordo con l’azienda, ad eccezione di Nursind che ha firmato con riserva (SIC!), impongono ai lavoratori di rinunciare alla possibilità di monetizzare il tempo di vestizione, che potrebbe garantire loro da 80 a 100 euro in più al mese, come previsto in tutte le aziende sanitarie italiane. Invece, si richiede di accettare il sistema della banca ore, che ad oggi risulta ancora inattivo (SIC!), e le ore eccedenti devono essere scalate nell'arco dell'anno solare.
In pratica, entro la fine del 2023, l'Asp dovrà concedere ai lavoratori 12 giorni di ferie per il tempo di vestizione, il che corrisponde a 16 giorni di assenza dal lavoro, altrimenti i lavoratori perderanno tutto il tempo di vestizione accumulato nella banca ore. Visto che siamo già a metà ottobre, raggiungere questo obiettivo entro il 31 dicembre 2023 con il numero limitato di personale presente nell’Asp di Catanzaro, è praticamente impossibile.
In definitiva, questa mossa da parte dell'Asp in concerto con i sindacati firmatari non solo ha permesso il raggiungimento del loro obiettivo principale, ossia le progressioni verticale di 26 amministrativi, ma ha anche impedito che si discutesse e approvasse il Cida, causando, oltre ai danni già elencati su buoni pasto e vestizione anche la mancata erogazione della produttività del 2020 e il conseguente blocco della produttività del 2021 e del 2022.
Come Usb riteniamo che la procedura con la quale si è arrivato all’approvazione della delibera 572 è totalmente illegittima e per tale motivo va ritirata, di conseguenza va ritirata anche la delibera 1117 con la quale si avviano le procedure di progressioni verticali di fascia.
Oltre agli aspetti procedurali e giuridici, vogliamo sottolineare che attualmente i lavoratori stanno subendo una perdita significativa del loro potere d'acquisto, con dati forniti da Mediobanca che indicano una diminuzione del 25% del potere di spesa dei salari. Questa situazione è insostenibile per i lavoratori e per le loro famiglie, che vedono un quarto del loro stipendio scomparire a causa degli aumenti dei prezzi dei carburanti, delle bollette e dei beni di prima necessità.
Pertanto, chiediamo con forza che l'Asp di Catanzaro ritiri immediatamente la delibera 572 nella quale penalizza i lavoratori su buoni pasto e tempo di vestizione, e di conseguenza ritiri anche la delibera 1117 con la quale ha avviato le progressioni verticali, blocchi il bando di concorso, avvii immediatamente la discussione del Cida 2020 per sbloccare il pagamento della produttività, eroghi immediatamente un buono pasto di almeno 7,50 euro a tutti i lavoratori, e modifichi la norma sul tempo di vestizione per garantire a ciascun lavoratore la possibilità di scelta tra la remunerazione in busta e l'accumulo in banca ore, visto che questa possibilità è garantita in tutte le aziende sanitarie del territorio italiano.
Come Usb non possiamo tollerare che si compiano simili balletti sulle spalle dei lavoratori, per tale motivo se le nostre richieste non verranno accolte siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione. Inoltre comunichiamo che avvieremo le opportune segnalazioni alle autorità di vigilanza della pubblica amministrazione qualora le delibere in questione e il relativo bando per le progressioni verticali non venissero ritirati entro questa settimana.
In fine chiediamo anche uno sforzo a tutti i lavoratori dell’Asp di Catanzaro: andate sull'albo pretorio, leggete la delibera n 572 del 09/05/2023, leggete chi ha firmato questo accordo bidone, e chiedetevi se vi sentite veramente tutelati da queste organizzazioni sindacali».