Le indagini sono partite da un colpo da centomila euro in una cattedrale di Vallo della Lucania, nel Salernitano, messo a segno nel febbraio del 2017
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Sono stati fermati dai carabinieri del Comando di Vallo della Lucania, nel Salernitano, affiancati dai militari del Comando Provinciale di Cosenza con l’accusa di aver messo a segno diversi furti in diverse attività commerciali calabresi e campane i sette soggetti al centro di un'operazione scattata tra Calabria e Campania.
I militari hanno tratto in arresto a Cosenza e Corigliano Calabro 5 cittadini romeni e due italiani, mentre altre due persone, sempre di nazionalità romena, risultano irreperibili e attualmente ricercate sul territorio nazionale. Nei confronti di tutti gli indagati, ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso tra loro di associazione per delinquere, è stata applicata la custodia cautelare in carcere.
Le indagini sono partite in seguito al furto di monili in oro avvenuto nella notte del 1° febbraio 2017 all'interno della cattedrale di San Pantaleone a Vallo della Lucania. Per quell'episodio erano già state eseguite sette misure cautelari in carcere e parte della refurtiva, per un valore di circa 100mila euro, era stata recuperata. Dall’esame dei tabulati telefonici è stato possibile risalire alle responsabilità degli indagati in merito ad altri episodi avvenuti tra Calabria e Campania Gli indagati, secondo l'accusa, sarebbero responsabili di almeno 10 furti, realizzati tra settembre 2016 e febbraio 2017 nei comuni di Diamante (Cosenza), Belvedere Marittimo (Cosenza), Fuscaldo (Cosenza), Cassano lo Ionico (Cosenza), Lioni (Avellino), Mondragone (Caserta), Morra de Sanctis (Avellino) e Saracena (Cosenza). La banda, attraverso un'accurata organizzazione, colpiva soprattutto bar, rivendite di tabacchi e sale giochi.