Era accusato di aver distratto somme per 181mila euro e per non aver consegnato parte dei libri contabili, impedendo la ricostruzione del patrimonio
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È stato assolto dalla duplice contestazione di bancarotta fraudolenta l'imprenditore lametino Giovanni Gentile. Lo ha stabilito il Tribunale di Lamezia Terme che ha emesso una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.
Giovanni Gentile, amministratore e legale rappresentante della società Edilsystem - con un attivo dall’ultimo bilancio di sette milioni di euro - veniva rinviato a giudizio per plurimi fatti di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e segnatamente per avere distratto disponibilità liquide per 181.556 euro e per non avere consegnato parte dei libri e delle scritture contabili, mentre teneva quelli consegnati così da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari. Con l’aggravante di aver commesso più fatti tra quelli previsti dall’art. 216 L.F. alla data della dichiarazione di fallimento.
Il Tribunale di Lamezia Terme Sezione Penale ha pronunciato sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste con riferimento alla bancarotta fraudolenta patrimoniale e con la formula il fatto non costituisce reato per la bancarotta fraudolenta documentale. L'imprenditore è stato difeso dall’avvocato Massimiliano Carnovale.
La società il cui core business era l’edilizia privata entrava in disequilibrio finanziario dal 2016 per la progressiva crisi del settore abitativo e per la difficoltà nel concretizzare una lottizzazione di notevole estensione nel territorio del comune di Catanzaro, e già in pendenza della procedura di concordato preventivo l’impresa risultava destinataria di sequestro probatorio e per l’amministratore venivano disposte le intercettazioni delle conversazioni.
L’amministratore aveva in precedenza nel 2019 tentato di rimetter in bonis l’azienda dedita al settore immobiliare mediante la proposizione di una domanda di concordato preventivo.